Più formazione e valorizzazione delle competenze
Il Governo sta preparando la riforma delle Professioni Sanitarie.
Uno dei pilastri del provvedimento è la riforma del percorso di medicina generale, che diventerà a tutti gli effetti una scuola di specializzazione.
Accanto a questa misura, il Ddl Delega introduce una pianificazione più mirata del fabbisogno di professionisti sanitari, che coinvolgerà anche infermieri e altre figure chiave del sistema.
Per la professione infermieristica, il disegno di legge punta a:
- Certificazione nazionale delle competenze, per garantire un riconoscimento uniforme delle specializzazioni e delle competenze avanzate acquisite
- Formazione continua e percorsi di carriera più chiari, in linea con le esigenze emergenti di un sistema sanitario che sta evolvendo verso modelli di assistenza territoriale e domiciliare
- Nuove opportunità di sviluppo professionale, anche attraverso l’introduzione di specializzazioni non mediche e l’utilizzo di tecnologie innovative, comprese le applicazioni dell’intelligenza artificiale
Responsabilità professionale e scudo penale
Uno dei capitoli più attesi riguarda la revisione delle norme sulla responsabilità professionale, che riguarda anche gli infermieri. Il testo introduce in modo stabile lo scudo penale, limitando la punibilità per morte o lesioni in ambito sanitario ai soli casi di colpa grave.
Questo intervento potrebbe ridurre la pressione legale su infermieri e altri professionisti, favorendo un clima di maggiore serenità nell’esercizio della professione e limitando il fenomeno della medicina difensiva.
Il nodo della programmazione e del turn over
Uno degli elementi critici che il Ddl Delega dovrà affrontare riguarda la mancanza di una programmazione a lungo termine del personale sanitario. Negli ultimi anni, l’Italia ha visto un progressivo invecchiamento della forza lavoro infermieristica e medica, con un numero crescente di pensionamenti non compensato da un adeguato ricambio generazionale. La situazione è aggravata dalla difficoltà nel rendere attrattive le professioni sanitarie, soprattutto nelle aree più periferiche e nei reparti ad alta intensità di lavoro.
Secondo le stime delle principali organizzazioni di categoria, mancano oggi oltre 60.000 infermieri per raggiungere gli standard europei. Senza un intervento strutturale su reclutamento, formazione e attrattività, il rischio è quello di un collasso dei servizi territoriali e ospedalieri, con conseguenze dirette sulla qualità e tempestività delle cure. La riforma proposta dal Governo dovrà quindi non solo introdurre incentivi, ma anche definire strumenti concreti di pianificazione del turn over, evitando di lasciare scoperti interi settori della sanità pubblica.
Un SSN più moderno e attrattivo
Il Ddl Delega prevede un sistema di riforme incrementali, da attuare tramite decreti legislativi entro il 2026. L’obiettivo è costruire un Servizio Sanitario Nazionale più moderno e sostenibile, capace di attrarre nuovi talenti e di valorizzare le competenze di medici, infermieri e di tutte le professioni sanitarie.
Se attuata in modo efficace, questa riforma potrebbe segnare una svolta nel superare l’attuale crisi di personale e nel rilanciare la sanità pubblica, ridando dignità e prospettive di crescita ai professionisti che ne sono il cuore pulsante.