Dalla rottura al dialogo: il nuovo testo ottiene il via libera
Da sinistra: Orazio Schillaci, Ministro della Salute e Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome
Il giorno prima Gimbe aveva lanciato un monito sui 6 milioni di italiani che, nel 2024, hanno rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria per i tempi di attesa troppo lunghi. Poi, giovedì 12 giugno, la Conferenza Stato-Regioni ha superato lo scoglio più grande nell’iter dei provvedimenti che puntano proprio a tagliare le attese della sanità italiana.
Si tratta del decreto che regola i poteri sostitutivi in caso di malgestione delle liste d’attesa: l’intervento era stato fin da subito criticato dalle Regioni, che hanno ritenuto volesse far venir meno le proprie prerogative nella gestione delle politiche sanitarie.
Fedriga e Schillaci: collaborazione e attuazione al centro
L'Intesa raggiunta è l'esito di una collaborazione proficua, caratterizzata da una fase di confronti continui con il Ministero della Salute che hanno reso possibile condividere le procedure e le modalità funzionali all'obiettivo di tutti: abbattere le liste di attesa e garantire ai cittadini l'accesso alle cure
, dichiara Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome.
Ringrazio pertanto il Ministro Schillaci e resto fiducioso che il metodo della collaborazione sia quello giusto per affrontare i temi ancora aperti e destinati a incidere sul futuro del Servizio sanitario nazionale
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Bene l'intesa Stato-Regioni sul decreto che disciplina i poteri sostitutivi. Ringrazio il presidente Fedriga e ora andiamo avanti, insieme alle Regioni, con la piena attuazione della legge per abbattere le liste d'attesa e garantire ai cittadini servizi sempre più efficienti
: così il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha commentato l'intesa raggiunta sul decreto ministeriale.
Il ruolo dell’Organismo di verifica e controllo
Il Decreto 73/2024 individua modalità e procedure per l’esercizio dei poteri sostitutivi da parte dell’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria. L’Organismo potrà segnalare i casi critici alla Regione e al Ministero della Salute, concedendo un primo termine di 30 giorni per eventuali controdeduzioni.
Se non ci saranno risposte o queste saranno ritenute insufficienti, scatterà un secondo termine, di 60 o 90 giorni, per porre rimedio. In caso di ulteriore inadempienza, l’Organismo potrà adottare direttamente i provvedimenti necessari o indicare alla Regione le linee operative da seguire, verificandone l’attuazione.