Nonostante le sfide del settore, i neolaureati trovano lavoro in tempi rapidi
L'85% dei neolaureati in infermieristica trova lavoro entro 1 anno dalla laurea.
L’Italia soffre di una carenza cronica di infermieri ma, nonostante le sfide del settore, la laurea in Infermieristica continua a offrire buone prospettive occupazionali: molti neolaureati riescono a trovare un impiego a tempo indeterminato in tempi relativamente rapidi.
Lo conferma l’ultimo Rapporto AlmaLaurea sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato lo scorso 10 giugno all’Università degli Studi di Brescia.
I dati sono stati diffusi e analizzati nell’ambito del convegno “Laureati e lavoro nel prisma del mismatch”, organizzato con il Ministero dell’Università e della Ricerca e con il patrocinio della CRUI-Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
Migliorano le prospettive dei neo infermieri occupati
A riportare gli esiti dell’indagine, con un particolare focus su titoli infermieristici, è Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche. “Il Report AlmaLaurea- tira le somme Fnopi- restituisce un quadro occupazionale sostanzialmente positivo per chi sceglie un percorso universitario in Infermieristica”.
Un percorso di studi “efficace”
Il 67,5% degli intervistati sostiene di aver notato un miglioramento nel proprio lavoro dovuto alla laurea, a conferma dell’aderenza del percorso di formazione proposto e l’88% riferisce di utilizzare in maniera elevata le competenze acquisite con la laurea. Elementi questi avvalorati dal 97,9% dei laureati per i quali il percorso di studi effettuato è efficace per il lavoro svolto.
Le esperienze di studio all’estero e “la scarsa propensione a tornare”
Fnopi infine pone l’accento sul rischio di fuga all’estero dei neolaureati. Una tendenza e criticità che Infermieristica condivide a dire il vero con li altri corsi di laurea. A confermarlo sarebbero i dati relativi alle esperienze di studio e lavoro all’estero, come ha spiegato nel suo intervento nel corso della presentazione del Report i presidentedi AlmaLaurea, Ivano Dionigi.
“La laurea – ha spiegato infatti- non è un passaporto, ma sempre di più un foglio di via”. E “rispetto a 10 o 15 anni, quando i giovani smaniavano per rientrare nel proprio Paese- ha continuato- oggi si denota una scarsa propensione a tornare. Rappresentano quindi un capitale che noi regaliamo all’estero in maniera irresponsabile, anche a fronte del calo demografico”. Un lusso, ha concluso. che “l’Italia non si può permettere”.