Un cammino fatto di emozioni, sfide e crescita personale In fondo l'infermieristica è un'arte, l'arte di amare incondizionatamente
Sei lì, seduto alla scrivania, con il manuale delle professioni sanitarie ancora chiuso e immacolato. L'hai ordinato proprio qualche giorno fa, desideroso di prepararti il più possibile per quel test di cui magari hai una paura folle, un test che incarna la chiave di una porta, anzi, un portone che temi: il futuro.
Ti chiedi se sarai all'altezza, se sei davvero pronto per fare quel salto, se una volta girata la chiave troverai ciò che credi.
Ne avrai sentite di opinioni: studenti già avviati, infermieri neolaureati e quelli prossimi alla pensione ma di tutto ciò tu hai ricavato solo confusione.
C'è chi ti ha intimato di lasciar perdere, c'è chi ti ha rimarcato che non sarà facile, c'è chi ti ha guardato stupito perché è una missione , una vocazione , chi non ha esitato a sottolinearti quanto si è sottopagati e poi chi non sa neanche dove sia di casa l'originalità: Ma perché non fai medicina a questo punto? .
Sei esausto e non hai nemmeno cominciato. Ma a te, futuro collega, voglio riservarti qualche parola e spero che ognuna di esse risulti genuina, sincera e rincuorante.
È vero, è un percorso spesso in salita, uno di quelli dove a volte non sembra di avere più il fiato. È un percorso durante il quale vedrai i tuoi coetanei organizzarsi tranquillamente per il weekend, mentre tu starai cercando di destreggiarti tra tirocinio e lezioni.
L'ansia genuina di iniziare il primo tirocinio, l'euforia di indossare la divisa per la prima volta e la sensazione di essere minuscolo accanto al tuo infermiere guida. Poi toccherai, sentirai, vedrai, ascolterai la sofferenza da vicino. Gli occhi dell'altro parleranno il più delle volte quando non sarà la bocca a farlo.
I primi grazie , sarai un bravo infermiere , oggi verrà qualcuno a trovarmi? , ma perché non sono a casa mia? , quando uscirò da qui? , siete degli angeli … ti riempiranno il cuore, che a volte sembrerà troppo piccolo per contenere il tutto. I primi prelievi riusciti, i primi accessi venosi e anche quella tracheoaspirazione che forse avresti preferito non sperimentare!
Capirai che non sarà mai la malattia al centro del tuo lavoro, bensì la persona , che a volte sarà quella più arrogante e scostante che tu abbia mai conosciuto ma imparerai a rispettare te stesso e a farti rispettare riconoscendo sempre il dolore altrui, che a volte trova vie particolari per mostrarsi.
Ci saranno esami che ti sembreranno impossibili, ma una volta superati ti faranno sentire sempre più vicino alla vetta e più ricco di conoscenze. Ci saranno momenti brutti e momenti belli… ma in fondo cos'è la vita, se non un miscuglio di essi?
In fondo l'infermieristica è un'arte, l'arte di amare incondizionatamente, di essere empatici e di creare legami che migliorano il benessere dell'altro, che non sarà mai solo dovuto al successo di una terapia farmacologica.
Perché l'uomo ha bisogno di amore e nell'infermieristica è l'ingrediente principale.
Se sei arrivato fin qui, forse dentro di te qualcosa vibra già nel modo giusto. Allora non aver paura: ogni passo, anche il più incerto, costruisce il tuo cammino.
Angelica Martino, studentessa di Infermieristica