Sclerosi Multipla: Assistenza infermieristica al paziente

Scritto il 24/08/2016
da Sara Di Santo

Il paziente affetto da Sclerosi Multipla è assai complesso e l’assistenza infermieristica deve necessariamente prevedere vari aspetti: quello psicologico, quello fisico legato a deficit visibili e non visibili, quello culturale legato alla conoscenza della patologia e della terapia ad essa abbinata.

Il ruolo dell’infermiere nell’assistenza al paziente con Sclerosi Multipla

L’infermiere è responsabile dell’assistenza generale infermieristica e di fronte ad un paziente con Sclerosi Multipla che viene ricoverato in regime di riabilitazione estensiva ha la responsabilità di prendere in carico l’utente.

Dopo aver acquisito i dati anagrafici necessari al ricovero del paziente, l’infermiere procede ad effettuare l’accertamento infermieristico per delineare le condizioni dello stesso al momento dell’ingresso in reparto.

L’infermiere, in particolare, rileva i parametri vitali, quali: 

  1. pressione arteriosa;
  2. saturazione;
  3. frequenza cardiaca;
  4. frequenza respiratoria e qualità del respiro;
  5. temperatura corporea.

Con l’utilizzo di scale validate e contestualizzate e, ove possibile, con la collaborazione del paziente, valuta la presenza di dolore, con relative caratteristiche, localizzazione e intensità, così come accerterà il livello di ansia che affligge la persona.

Responsabilità dell’infermiere è anche quella di accertare la presenza di: 

  • eventuali altre patologie già in essere nel paziente;
  • terapie assunte a domicilio;
  • allergie o intolleranze alimentari;
  • l’eventuale presenza di edemi, lesioni, contusioni o arrossamenti della cute (Scala di Braden).

Quella dell’accertamento è solo la prima fase del processo di assistenza infermieristica che, come passaggio successivo, prevede un’attenta analisi incrociata dei dati raccolti attraverso l’accertamento, con la collaborazione del paziente e, se presente, con quella di un caregiver; analisi dei dati che porta alla formulazione di un piano assistenziale tarato sulla singola persona.

Piano assistenziale standard

Un piano assistenziale secondo il modello bifocale Carpenito prevede la formulazione, in completa autonomia da parte del professionista infermiere, di Diagnosi Infermieristiche con relativi obiettivi, la pianificazione e attuazione degli interventi volti al raggiungimento degli stessi ed un sistema di valutazione in itinere per monitorare la risposta del paziente all’erogazione dell’assistenza.

L’altra parte del piano assistenziale è costituita dai Problemi Collaborativi, ovvero complicanze potenziali che si stanno verificando o potrebbero verificarsi rispetto ad una determinata patologia. In questo caso l’infermiere ha un ruolo “collaborativo” nei confronti del medico e di altri professionisti della salute coinvolti nel pieno rispetto delle reciproche competenze, ovvero contribuisce a monitorare il paziente, ad individuare eventuali segni e sintomi di complicanze e ad attuare gli interventi per riportare le condizioni cliniche dell’assistito alla stabilità.