Lo stato iperosmolare glicemico, o sindrome iperglicemica iperosmolare (HHS, hyperosmolar hyperglycemic syndrome), è una complicanza del diabete mellito di tipo 2. È una condizione clinica che si verifica quando vi è un aumento significativo delle concentrazioni di glucosio sierico e di iperosmolarità plasmatica.
Complicanze del diabete
Il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90% dei casi totali di diabete e si verifica nel momento in cui si sviluppa una resistenza dei tessuti all’azione dell’insulina.
Al contrario del diabete di tipo 1 in cui le cellule del pancreas non producono insulina, nel diabete di tipo 2 il pancreas continua a produrre insulina, ma in quantità insufficiente oppure le cellule non sono in grado di rispondere normalmente all’insulina.
L’HHS e la chetoacidosi diabetica, sono due complicanze importanti e potenzialmente mortali del diabete, che vanno prontamente diagnosticate e gestite. Un diabete ben controllato riduce al minimo il rischio di sviluppare HHS, per cui il miglior modo di ridurre il rischio è la corretta gestione della malattia, attraverso la corretta assunzione della terapia e il controllo regolare dei valori glicemici.
Principali cause che possono portano ad HHS
Infezioni: sono la principale causa di HHS (circa 40-60% sul totale dei casi) e le principali cause scatenanti sono la polmonite e le infezioni del tratto urinario
Interruzione o mancata assunzione di farmaci ipoglicemizzanti o insulina
Eventi cardiovascolari acuti: possono causare un rilascio di ormoni controregolatori e alterare lo stato di idratazione
Pancreatite: può alterare la normale produzione dell’ormone insulina
Assunzione di alcune tipologie di farmaci (cortisonici, betabloccanti, fenitoina, antipsicotici atipici): possono alterare i livelli di glucosio nel sangue, causando uno stato iperglicemico iperosmolare
Diagnosi di sindrome iperglicemica iperosmolare
La diagnosi prevede innanzitutto la raccolta anamnestica e l’esame obiettivo. Attraverso la raccolta anamnestica si valuta se il paziente è affetto da diabete, di quale tipo e la tipologia di terapia assunta. Si valuta inoltre l’aderenza alla terapia e la gestione della malattia.
Con l’esame obiettivo si vanno a valutare i segni e sintomi, i parametri vitali, le caratteristiche delle urine, i valori glicemici. Per quanto riguarda i valori glicemici, per fare diagnosi di HHS occorre riscontrare un valore superiore a 600 mg/dl, e di norma i valori riscontrati si attestano fra 600 e 1200 mg/dl. Maggiore è il valore del glucosio, maggiore è l’osmolarità sierica e il grado di disidratazione.
L’osmolarità sierica, che deve essere superiore a 320 mOsm/kg, quando è molto elevata è associata ad alterazione dello stato di coscienza, fino al coma.
Altre indagini necessarie per la diagnosi sono gli esami ematici, mirati al controllo degli elettroliti, di creatinina, azotemia e glucosio.
Prognosi e prevenzione
La prognosi dell’HHS varia molto in base alle cause che l’hanno scatenata e in base alle condizioni cliniche precedenti all’evento.
Nei pazienti anziani che manifestano coma grave, disidratazione importante e ipotensione, la diagnosi è di norma peggiore rispetto ai giovani. È possibile prevenire l’HHS attraverso un attento controllo e monitoraggio della glicemia.