Tra le indagini diagnostiche che
l’Infermiere può svolgere in autonomia vi è la cosiddetta
Raccolta di campioni biologici , necessaria per verificare la carica batterica in specifici punti di repere: una ferita, una lesione cutanea, la faringe, il retto, l’isola oculare, le narici ed altro. Il professionista della salute deve garantire la corretta esecuzione della procedura e non intercorrere in contaminazioni che potrebbero pregiudicare il buon esito diagnostico.
Tampone per il prelievo di campioni biologici
La raccolta di campioni biologici mediante tampone faringeo , nasale , oculare , rettale e di una ferita rappresentano uno strumento valido per la definizione della giusta diagnosi e della mirata antibiotico-terapia.
Gli esami microbiologici consentono, infatti, di isolare l’agente eziologico di una determinata patologia e di eseguire test sulla sensibilità agli antibiotici (antibiogramma ) in una prospettiva di lotta all’antibiotico-resistenza.
Procedura standard per eseguire un prelievo di campioni microbiologici mediante tampone Tampone faringeoL’infermiere, nella fase di preparazione all’indagine : reperisce il tampone sterile specifico per l’indagine; effettua l’igiene delle mani e garantisce la privacy del paziente; procede all’identificazione del paziente e alla registrazione dei dati riguardanti il nome, cognome, sesso e data di nascita dello stesso; spiega al paziente con parole adatte al suo livello di comprensione le fasi e l’utilità della manovra che si sta per eseguire affinché egli comprenda pienamente ciò che verrà effettuato e aumenti la sua collaborazione; raccomanda al paziente, ove possibile, di presentarsi a digiuno, senza aver lavato i denti e senza l’uso di colluttori orali; avvisare il paziente che potrebbe avere dei conati di vomito durante l’esecuzione della manovra e istruirlo a pronunciare la lettera “A”, poiché in questo modo si attenua il riflesso del vomito. L’infermiere, nella fase di esecuzione dell’indagine : effettua l’igiene delle mani; indossa guanti monouso, mascherina e occhiali di protezione; invita il paziente ad inclinare la testa all’indietro e ad aprire bene la bocca; estrae il tampone dalla custodia; in caso di necessità utilizza un abbassalingua sterile per facilitare il prelievo; inserisce il tampone dietro l’ugola e tra i pilastri tonsillari, evitando il contatto con altre zone dell’interno della bocca; strofina il tampone soprattutto nelle zone con segno di flogosi; 8. evita contaminazioni con la saliva. L’infermiere, nella fase successiva all’esecuzione dell’indagine : inserisce il tampone nel terreno di trasporto; etichetta il tampone e lo inserisce nell’apposito sacchetto di trasporto; attiva le procedure di invio al laboratorio di microbiologia; smaltisce i rifiuti e ripristina il materiale utilizzato; registra nella documentazione infermieristica l’esecuzione dell’indagine. Tampone nasaleL’infermiere, nella fase di preparazione all’indagine : reperisce il tampone sterile specifico per l’indagine; effettua l’igiene delle mani e garantisce la privacy del paziente; procede all’identificazione del paziente e alla registrazione dei dati riguardanti il nome, cognome, sesso e data di nascita dello stesso; spiega al paziente con parole adatte al suo livello di comprensione le fasi e l’utilità della manovra che si sta per eseguire affinché egli comprenda pienamente ciò che verrà effettuato e aumenti la sua collaborazione; spiega al paziente che durante la procedura potrebbe avvertire un lieve fastidio. L’infermiere, nella fase di esecuzione dell’indagine : effettua l’igiene delle mani; indossa guanti monouso e occhiali di protezione; invita il paziente a tenere il busto eretto e ad inclinare leggermente la testa all’indietro; estrae il tampone dalla custodia; inserisce il tampone nella narice e prosegue lungo il pavimento della coana nasale fino a raggiungere il retro del rinofaringe; ruota delicatamente il tampone e lo mantiene in situ per qualche secondo al fine di raccogliere abbondante secreto nasale; ripete la manovra per l’altra narice, avendo cura di segnalare sull’etichetta a quale narice appartiene ciascun campione. L’infermiere, nella fase successiva all’esecuzione dell’indagine : inserisce il tampone nel terreno di trasporto; etichetta il tampone e lo inserisce nell’apposito sacchetto di trasporto; attiva le procedure di invio al laboratorio di microbiologia; smaltisce i rifiuti e ripristina il materiale utilizzato; registra nella documentazione infermieristica l’esecuzione dell’indagine. Tampone oculareL’infermiere, nella fase di preparazione all’indagine : reperisce il materiale sterile specifico per l’indagine (tampone sottile sterile su filo di alluminio con terreno di trasporto, tampone sterile secco e vetrino sabbiato); effettua l’igiene delle mani e garantisce la privacy del paziente; procede all’identificazione del paziente e alla registrazione dei dati riguardanti il nome, cognome, sesso e data di nascita dello stesso; spiega al paziente con parole adatte al suo livello di comprensione le fasi e l’utilità della manovra che si sta per eseguire affinché egli comprenda pienamente ciò che verrà effettuato e aumenti la sua collaborazione. L’infermiere, nella fase di esecuzione dell’indagine : effettua l’igiene delle mani; indossa guanti monouso e occhiali di protezione; estrae il tampone dalla custodia; divarica leggermente la rima palpebrale per rendere più agevole la raccolta; preleva il materiale biologico (del secreto congiuntivale, del sacco lacrimale o della rima palpebrale) e ripone il tampone nella custodia con terreno di trasporto; effettua la stessa manovra con il tampone sterile secco e, dopo aver raccolto il materiale, striscia la superficie non sabbiata del vetrino e lascia asciugare all’aria; ripete le stesse manovre per l’altro occhio, ove richiesto, avendo cura di segnalare da quale occhio proviene ciascuna raccolta. L’infermiere, nella fase successiva all’esecuzione dell’indagine : scrive, sulla superficie sabbiata del vetrino, i dati del paziente, il tipo e l’occhio di provenienza del materiale prelevato; etichetta e ripone il tampone con terreno di raccolta nell’apposito sacchetto di trasporto; ripone il vetrino su un vassoio porta-vetrini; attiva le procedure di invio al laboratorio di microbiologia; smaltisce i rifiuti e ripristina il materiale utilizzato; registra nella documentazione infermieristica l’esecuzione dell’indagine. Tampone rettaleL’infermiere, nella fase di preparazione all’indagine : reperisce il tampone sterile specifico per l’indagine; effettua l’igiene delle mani e garantisce la privacy del paziente; procede all’identificazione del paziente e alla registrazione dei dati riguardanti il nome, cognome, sesso e data di nascita dello stesso; spiega al paziente con parole adatte al suo livello di comprensione le fasi e l’utilità della manovra che si sta per eseguire affinché egli comprenda pienamente ciò che verrà effettuato e aumenti la sua collaborazione; spiega al paziente che durante la procedura potrebbe avvertire un lieve fastidio. L’infermiere, nella fase di esecuzione dell’indagine : effettua l’igiene delle mani; indossa guanti monouso, mascherina e occhiali di protezione; invita il paziente ad assumere la posizione stesa sul fianco sinistro; estrae il tampone dalla confezione e lo inserisce nel retto del paziente per circa 2 cm effettuando un delicato movimento rotatorio. L’infermiere, nella fase successiva all’esecuzione dell’indagine : etichetta e ripone il tampone con terreno di raccolta nell’apposito sacchetto di trasporto; attiva le procedure di invio al laboratorio di microbiologia; smaltisce i rifiuti e ripristina il materiale utilizzato; registra nella documentazione infermieristica l’esecuzione dell’indagine. Tampone di una ferita (esame colturale) L’infermiere, nella fase di preparazione all’indagine : effettua l’igiene delle mani e garantisce la privacy del paziente; procede all’identificazione del paziente e alla registrazione dei dati riguardanti il nome, cognome, sesso e data di nascita dello stesso; spiega al paziente con parole adatte al suo livello di comprensione le fasi e l’utilità della manovra che si sta per eseguire affinché egli comprenda pienamente ciò che verrà effettuato e aumenti la sua collaborazione; accerta la presenza di eventuali segni di infezione della ferita e nella cute perilesionale (calore, rossore, infiammazione, dolore, secrezioni purulente, ecc.); accerta le condizioni generali del paziente, monitorando parametri vitali quali T.C., P.A., F.C.; prepara il materiale occorrente per la manovra: guanti monouso, guanti sterili, soluzione fisiologica sterile, tampone e provetta per esame colturale); L’infermiere, nella fase di esecuzione dell’indagine : effettua l’igiene delle mani; indossa i guanti puliti e rimuove la vecchia medicazione; smaltisce la vecchia medicazione e i guanti nei rifiuti speciali; esamina l’aspetto della ferita, annotando qualità, quantità, colore e odore del materiale drenato; irriga la ferita con soluzione fisiologica e ne tampona l’eccesso con garza sterile; estrae il tampone per la coltura dalla provetta e lo ruota delicatamente sul tessuto di granulazione, evitando i margini della ferita a l’eventuale zona necrotica; ripone il tampone all’interno della provetta e rompe la fiala del mezzo di coltura localizzata solitamente nel tappo o in fondo alla provetta. L’infermiere, nella fase successiva all’esecuzione dell’indagine : indossa i guanti sterili ed effettua la medicazione della ferita con tecnica sterile; etichetta il campione, lo ripone nell’apposito sacchetto per il trasporto di materiale a rischio biologico; attiva le procedure di invio al laboratorio di microbiologia; smaltisce i rifiuti e ripristina il materiale utilizzato; registra nella documentazione infermieristica l’esecuzione dell’indagine. Discrezionalità dell’infermiere L’infermiere, che con l’abrogazione del mansionario non è più esclusivamente un mero esecutore di mansioni:
conosce l’importanza e garantisce la non contaminazione del campione prelevato; conosce le modalità di conservazione e trasporto dei campioni in base alla tipologia di test previsto; conosce le tempistiche entro le quali il campione deve pervenire in laboratorio per l’analisi in base al test in questione; conosce le tempistiche di sospensione della terapia antibiotica prima di effettuare determinati prelievi