Infermieri di diabetologia: parola chiave è educazione terapeutica Fondamentali le campagne di prevenzione e sensibilizzazione che invitano la popolazione ad avere uno stile di vita sano.
Esistono varie forme di diabete mellito , quelle più note e frequenti sono il tipo 1 e il tipo 2, entrambe accomunate dalla presenza di iperglicemia , cioè una concentrazione eccessiva di zucchero nel sangue.
Il diabete di tipo 1 insorge all’improvviso e quasi sempre in età giovanile. Il diabete di tipo 2 compare generalmente dopo i 40 anni ed è strettamente associato all’obesità, che riduce la produzione di insulina.
Spesso i pazienti con diabete di tipo 2 possono rimanere asintomatici per lunghi periodi; così che la diagnosi viene fatta casualmente, nel corso di esami di laboratorio di routine o in occasione di accertamenti per altra malattia. Chi può avere il diabete di solito ha sete intensa e urina spesso; è sempre stanco e dimagrisce.
Oggi le opportunità terapeutiche per il trattamento del diabete sono notevolmente migliorate e grazie all’allestimento di farmaci di nuova generazione è possibile prevenirne efficacemente le complicanze cardiovascolari e renali che riducono qualità e aspettativa di vita. Dieta ed esercizio fisico hanno dimostrato la loro efficacia nella prevenzione della malattia, ma non è abbastanza per scovare quella parte della popolazione affetta da diabete senza saperlo.
I medici di medicina generale giocano un ruolo importante, ma anche giornate mirate alla prevenzione e all’informazione come quella istituita della GMD hanno un peso rilevante. In qualità di presidente di una società scientifica che rappresenta gli infermieri della Diabetologia (OSDI), penso siano indispensabili percorsi di educazione strutturata che nel momento in cui si “prende in carico” il paziente con la nuova diagnosi di diabete, si riesca a far acquisire una profonda conoscenza e consapevolezza di sé e dei propri bisogni di salute in modo che sia incoraggiato e motivato a sviluppare un'autogestione delle proprie criticità.
I pazienti hanno bisogno di essere educati per comprendere al meglio la loro condizione e per rimanere in salute; urge la consapevolezza che per provvedere a tutti gli aspetti dei processi educativi dei pazienti con diabete, l’infermiere risulta essere una figura cardine e deve essere in grado di valutare, pianificare, e rivalutare i percorsi, ma deve anche essere in possesso di tutti i requisiti necessari, per attuare una assistenza e un’educazione sanitaria, secondo gli standard di cura.
Avere a disposizione nel team diabetologico uno o più infermieri formati che si occupano di educazione terapeutica ai pazienti con diabete , senza alcun dubbio risulta essere determinante per risultati ottimali.
Si tratta di un iter continuo che spesso ha bisogno di rinforzi educativi mirati, in quanto i temi da trattare sono vasti al fine di educare il paziente nell’essere aderente alle cure per allontanare le temute complicanze.
OSDI in prima linea è attiva nella formazione agli infermieri attraverso corsi teorico-pratici, aggiornamenti e collaborazioni con le Società Scientifiche Italiane per la cura e ricerca sul diabete.
Raffaella Fiorentino , presidente OSDI