La polidipsia si associa alla sensazione fastidiosa di non riuscire a placare la sete e che niente riesca a dissetare davvero.
La condizione clinica può essere temporanea oppure persistere per settimane e mesi. Si può accompagnare ad una secchezza delle fauci e ad una minzione frequente (poliuria).
A seconda della causa scatenante la polidipsia, la sete si manifesta rapidamente e improvvisamente oppure in maniera più graduale.
Si accompagna spesso alla sensazione di pelle e labbra secche o asciutte, vertigini, difficoltà di concentrazione, perdita dell'appetito. Stato mentale confuso e perdita di coscienza possono insorgere nei casi più gravi.
La polidispia è dovuta solitamente a situazioni che portano il corpo a perdere più liquidi del dovuto come un esercizio fisico intenso, l'assunzione di alcol e caffè, mangiare cibi piccanti e salati.
È anche uno dei fattori fisiopatologici che determinano iponatriemia. Può essere anche un sintomo legato ad alcune condizioni e patologie come il diabete mellito e il diabete insipido, la disidratazione, disturbi psichiatrici come la schizofrenia, stati febbrili importanti, basso livello di potassio nel sangue, cisti renali, anoressia, sudorazione eccessiva, diarrea e vomito, insufficienza renale cronica.
Gli esami ematochimici aiutano a formulare una diagnosi in caso si sospetti un problema di salute non immediatamente identificabile.
Vengono controllati i livelli di glicemia a digiuno, la Copeptina (frammento precursore della vasopressina, ormone che regola il bilancio idrico), l'AVP, un marcatore di AVP e il pannello metabolico di base. Si esegue anche un test urine per valutare la concentrazione degli elettroliti che, se molto bassa, può indicare una polidispia primaria.
Se esami del sangue e delle urine risultano nella norma, si escludono generalmente cause patologiche e l'aumentato bisogno di bere o un bisogno di bere abitualmente più della norma potrebbe essere pertanto fisiologico o legato all'alimentazione, spesso troppo salata o piccante.
Se la causa scatenante sono malattie metaboliche, surrenali e dell'ipotalamo potrebbero invece essere necessari altri monitoraggi prima di riuscire a gestire e risolvere il disturbo.