Studi internazionali hanno dimostrato che gli operatori sanitari hanno una forte consapevolezza del fatto che il cambiamento climatico è in atto ed è una delle sfide più importanti del nostro tempo. Lo considerano una minaccia notevole per la salute umana e ne identificano la causa nelle attività umane diventate insostenibili. Di fronte ad eventi climatici sempre più frequenti, intensi ed estremi - come ondate di calore, inondazioni e siccità - sanno che i sistemi sanitari per cui lavorano devono sviluppare resilienza per restare in prima linea a soddisfare le esigenze di salute delle popolazioni. Sono altresì a conoscenza che anche gli ospedali sono obbligati dalla nuova legislazione ad intraprendere una trasformazione ecologica di vasta portata per ridurre i loro impatti ambientali mentre nel contempo devono limitare gli effetti del cambiamento climatico sulle loro attività.
Cambiamenti climatici e sostenibilità, quanto ne sanno i sanitari? Servono azioni sostenibili più concrete negli ospedali ed è necessario rendere la strategia di sviluppo sostenibile nel settore sanitario più trasparente per gli operatori sanitari .
Uno studio multicentrico trasversale condotto nel 2022 in sei importanti ospedali francesi - allo scopo di valutare le conoscenze, i comportamenti, le pratiche e le aspettative degli operatori sanitari, compresi gli infermieri, in merito al cambiamento climatico , alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo sostenibile dell'assistenza sanitaria - ha evidenziato che essi hanno una conoscenza bassa ed imprecisa degli interventi necessari da attuare e che dovrebbero pertanto essere maggiormente formati ed impegnati della trasformazione ecologica dei loro luoghi di lavoro.
Il consumo energetico, i rifiuti e gli scarichi correlati alle attività non mediche sono stati individuati dagli operatori sanitari francesi come le tre attività con il maggior impatto ambientale, probabilmente perché più visibili.
Soltanto il 15,4% ha identificato correttamente i farmaci e gli acquisti dei dispositivi medici come le due attività maggiormente impattanti sull'emissione indiretta del gas serra .
Su una scala da 1 (non prioritario) a 10 (priorità alta) la valutazione mediana fatta dagli operatori sanitari sull'impegno dei loro ospedali nella trasformazione ecologica è stata pari a 5, anche se la percezione aumenta con l'anzianità di servizio.
Il 74,4% ha dichiarato di essere poco o per niente informato sulla trasformazione ecologica della loro struttura sanitaria, ben il 7.5% ha sostenuto che non stava accadendo nulla riguardo allo sviluppo sostenibile all'interno della propria istituzione.
Tuttavia, la maggior parte del campione dello studio ha adottato comportamenti a favore della sostenibilità ambientale a livello personale quotidiano, come spegnere i computer inutilizzati e le loro periferiche (monitor, stampanti), mangiare meno carne, usare trasporti pubblici o praticare un trasporto attivo.
Almeno il 23,7% dei partecipanti ha precedentemente avviato almeno un'azione a favore della trasformazione ecologica nel proprio ospedale, come il riciclaggio della carta della confezione delle siringhe e di altri imballaggi, le mascherine chirurgiche di carta nei reparti di cura e la prevalenza di attrezzature riutilizzabili e lavabili rispetto a quelle usa e getta.
Altre azioni ecologicamente sostenibili adottate sono l'uso più giudizioso di detergenti e disinfettanti a favore di altri metodi di pulizia delle superfici, lo spegnimento delle luci e delle apparecchiature elettroniche non in uso, la riduzione al minimo della stampa su carta, l'installazione di sensori sui rubinetti dell'acqua, l'evitare l'uso di contenitori per alimenti in plastica.
Per ottenere informazioni sullo sviluppo sostenibile risulta che gli operatori sanitari hanno usato intranet, la posta elettronica e il giornale dell'ospedale. Per implementare i progetti legati alla trasformazione ecologica gli operatori ritengono di aver bisogno principalmente di tempo dedicato, supporto gerarchico e supporto metodologico oltre ad un miglior accesso alla formazione e a circuito semplificato di validazione dei progetti.
Soltanto il 20% degli operatori non intende essere coinvolto in un processo di trasformazione ecologica. Il basso tasso di partecipazione allo studio, soltanto l'8% degli operatori sanitari francesi, suggerisce una mancanza di interesse per il tema.
Emerge, inoltre, una notevole sovrarappresentazione del personale amministrativo e una sottorappresentanza del personale infermieristico ; tale discrepanza è stata attribuita dai ricercatori ad un accesso più facile al questionario computerizzato da parte del personale amministrativo.
I risultati evidenziano che sembra necessario un approccio strutturato e a lungo termine. Gli autori sostengono che le dinamiche delle istituzioni sanitarie, che si sono sviluppate soltanto circa 15 anni fa, non possono basarsi esclusivamente sulla buona volontà dei singoli operatori sanitari più sensibili ed attenti al problema, ma necessitano di essere organizzate e strutturate da professionisti medici e non medici qualificati dedicati a portare avanti con competenza la marcia per la pianificazione ecologica del sistema sanitario.
Sono in corso numerosi interventi sostenibili per quanto riguarda la progettazione di edifici ecologici, l'efficienza energetica, il cibo negli ospedali e i trasporti, nonché le pratiche assistenziali soprattutto nelle sale operatorie, tuttavia, sono necessari progressi più rapidi per modificare le strutture sanitarie e prepararle a funzionare in un contesto climatico nuovo e in evoluzione.
Servono azioni sostenibili più concrete negli ospedali ed è necessario rendere la strategia di sviluppo sostenibile nel settore sanitario più trasparente per gli operatori sanitari
Molti operatori sanitari avvertono un crescente senso di responsabilità per l'educazione e la difesa del clima, associato ad una maggiore disponibilità a partecipare alla difesa delle politiche climatiche. Tuttavia, hanno bisogno che le loro iniziative individuali siano combinate con linee guida cliniche che contengano anche questioni di eco-responsabilità nell'assistenza come raccomandazioni per aiutare a cambiare le pratiche.
Nonostante il loro forte impegno e senso di responsabilità nei confronti della popolazione, gli operatori sanitari sono ostacolati nel raggiungimento di questo obiettivo in favore dell'ambiente dalla mancanza di tempo, di supporto e di corsi di formazione.
Nella road map ospedaliera deve essere altresì migliorata la comunicazione aziendale, affinché sia più diretta e frequente sia tra gli operatori che con la direzione. Trasformazione ecologica dei sistemi sanitari non significa soltanto decarbonizzazione, ma anche identificazione delle maggiori vulnerabilità e sensibilizzazione di tutti gli operatori affinché si impegnino attivamente e diventino catalizzatori di un cambiamento dinamico.
I ricercatori dello studio suggeriscono che gli ospedali potrebbero organizzare esercizi di simulazione climatica o stress test così da aumentare la preparazione e promuovere una comprensione collettiva del rischio ospedaliero.
Rendere davvero resiliente al clima ogni sistema sanitario è un obiettivo strategico che non può essere più rimandato . Seppur primo al mondo nel suo genere ad affrontare la questione, lo studio francese sembra confermare una preoccupante tendenza globale.