Vaccini, nel 2023 calo di eventi avversi segnalati: in un anno –86%

Scritto il 26/06/2025
da Redazione

Lo rivela il Rapporto Vaccini 2023 pubblicato dall’Agenzia Italiana del farmaco. Il documento fa il bilancio delle segnalazioni sulle sospette reazioni avverse alle vaccinazioni e indica come gli alert siano passati, in 12 mesi, da 31.652 a 4.330 in totale. Di questi, uno su tre – quindi 1.224 – ha riguardato i vaccini anti-Covid, con il risultato che le segnalazioni avverse per questo tipo specifico di immunizzazioni sono diminuite rispetto al 2022 ancora di più, del 94,2%.

Il tasso di segnalazione più alto in Veneto, Puglia e Friuli Venezia Giulia

siringa vaccini

Nel 2023 c'è stato un calo di eventi avversi correlati ai vaccini segnalati significativo, fino a un -86%.

Nel 2023 sono state inserite prese in considerazione 4.330 segnalazioni di sospetti eventi avversi successivi alla vaccinazione: è il dato di partenza del Rapporto Aifa sui vaccini per l’anno indicato.

“Nel 2023 - si legge nel Report dell’Agenzia - si osserva una marcata riduzione delle segnalazioni da vaccini (-86,3%), che passano da 31.652 a 4.330”. In particolare, circa 1 ogni 3 segnalazioni nel 2023 ha riguardato i vaccini anti-Covid, ben 1.224, quindi il 28,3%; per i quali il calo rispetto al 2022 arriva al 94,2%.” Se si escludono le segnalazioni sulle profilassi anti-Covid, la riduzione corrisponde al 71,1%, con un totale di segnalazioni che passano da 10.967 nel 2022 a 3.164 nel 2023.

Profilassi anti-covid: rischio malattia superiore a quello del vaccino

I dati in sostanza mostrano un calo drastico degli alert che portano i livelli a valori al di sotto di quelli registrati nel periodo pre-pandemia. E rispetto al dossier dedicato ai vaccini anti-covid si legge che il tasso di segnalazione è stato di 2,5 ogni 100 mila dosi somministrate.

“Per fare un confronto- riporta Aifa - il tasso di ospedalizzazione da Covid nel 2023 è stato di 140 per 100 mila abitanti”, per cui “il rischio della malattia è rimasto ampiamente superiore a quello del vaccino”.

Oltre mille segnalazioni con evento avverso grave, ma in diminuzione dell’83%

La gran parte di tutte le segnalazioni, incluse quelle che hanno riguardato i vaccini anti-Covid, ha interessato eventi avversi non gravi. Si tratta del 73,6% del totale, in numeri 3.185 alert. Il restante 26,4%, ovvero 1.145 segnalazioni, ha invece riguardato segnalazioni con almeno un evento avverso grave: tra queste, nella maggior parte dei casi si è trattato di “altra condizione clinicamente rilevante” (il 14,8%, 641 casi) o di “ospedalizzazione o prolungamento ospedalizzazione” (il 6,3%, quindi 272 casi). Ad ogni modo, rispetto al 2022 le segnalazioni con almeno un evento grave sono diminuite dell’83% passando da 6.774 a 1.145.

I motivi della riduzione degli alert

Secondo Aifa, una flessione così rilevante delle segnalazioni può essere spiegata per tre principali motivi: il primo è il crollo delle dosi somministrate, passate da oltre 52 milioni nel 2022 a poco più di 25 milioni nel 2023. Inoltre, sono terminati i grandi progetti di farmacovigilanza attiva ed è diminuito l'interesse mediatico “che- riporta Aifa- storicamente spinge verso l'alto le segnalazioni spontanee per tutti i vaccini". Infine, “probabilmente è anche una conseguenza negativa dell’effetto rebound delle segnalazioni verificatosi durante la pandemia Covid-19”, spiega infine l’Agenzia.

Le Regioni con il più alto tasso di segnalazioni, quali sono

Considerando la diversa dimensione della popolazione, le Regioni con il più alto tasso di segnalazione per milione di abitanti sono risultate: Veneto (193), Puglia (177) e Friuli-Venezia Giulia (148). Anche escludendo dall’analisi i vaccini anti-Covid-19, le prime tre Regioni con il più alto tasso di segnalazione rimangono Veneto (165), Puglia (163) e Friuli-Venezia Giulia (116). Una situazione particolare è stata registrata in Basilicata, dalla quale nel 2023 non è pervenuta alcuna segnalazione di sospetto evento avverso.