Ok della Camera al disegno di legge contro le aggressioni

Scritto il 21/05/2020
da Sara Di Santo

L'Assemblea della Camera ha approvato all'unanimità il Ddl recante disposizioni per la tutela della sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. Il testo, già licenziato da Palazzo Madama il 25 settembre 2019 e poi ampiamente modificato, dovrà passare ora in terza lettura al Senato. È un bel risultato, l’approvazione all’unanimità nell’Aula della Camera - ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza - Rafforzare le loro tutele giuridiche e sanzionare ogni forma di aggressione è un modo concreto di prendersi cura di chi si prende cura di noi. Fnopi: Bene approvazione, ora tempi più che rapidi per l’approvazione definitiva al Senato.

Ddl contro aggressioni ai sanitari, ok all'unanimità della Camera

Il testo del Ddl contro la violenza sugli operatori sanitari è stato modificato in maniera significativa rispetto alla versione iniziale. Tra le maggiori novità introdotte dalla Camera, la soppressione dell'articolo 7, con il quale si prevedeva l'obbligo per le aziende sanitarie, per le pubbliche amministrazioni e per le strutture e servizi sanitari, socio-sanitari e sociali pubblici, privati o del privato sociale, di costituirsi parte civile nei processi di aggressione nei confronti dei propri esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni.

A spiegare le ragioni di questa scelta è stato Michele Bordo (Pd), relatore per la Commissione Giustizia: La volontà politica permane; anche se ci siamo resi conto che prevedere un obbligo di costituzione di parte civile per le aziende, sia pubbliche che private, obiettivamente sarebbe stata una forzatura incompatibile, o difficilmente compatibile con quanto previsto in materia dal nostro ordinamento. Siccome con questa legge noi intendiamo tutelare sia gli operatori sanitari pubblici che quelli privati, non ci è sembrato giusto prevedere un obbligo differente a seconda che l'operatore sia un dipendente della struttura pubblica piuttosto che un dipendente privato.

Non è dello stesso avviso Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind infermieri, che in questo punto ci vede un passo indietro: Prevedere l’obbligo della procedura d’ufficio da parte delle aziende sanitarie nei processi che coinvolgono operatori sanitari vittime d’aggressione, conclusione cui era giunto giustamente il lavoro delle Commissioni, avrebbe rappresentato un passo avanti importante (sul fronte delle tutele post aggressione del lavoratore, ndr). Spiace molto quindi dover prendere atto di questo grave ripensamento dell’Aula.

Altra novità riguarda l'aggravio delle pene per lesioni gravi o gravissime: le stesse pene aggravate saranno applicate quando le lesioni gravi o gravissime siano procurate in danno di personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell’esercizio delle sue funzioni o a causa delle funzioni o del servizio, nonché a chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, nell'esercizio o a causa di tali attività.

Novità anche sul fronte dell'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, che dovrà essere costituito, per la sua metà, da rappresentanti donne.

La Fnopi ha da sempre richiesto tolleranza zero verso la violenza e un inasprimento delle pene, ma non solo. Per la nostra Federazione è estremamente positivo che si sia voluto mettere ancora di più in rilievo il ruolo dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, una richiesta specifica fatta a suo tempo dalla Fnopi.

Molto importante anche l’istituzione della "Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari", che ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza a una cultura che condanni ogni forma di violenza. È essenziale la maggiore informazione e formazione.

L’approvazione all’unanimità nell’Aula della Camera del Ddl contro la violenza sugli operatori sanitari è un bel risultato - ha commentato su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza - È un tema su cui sono impegnato dall’inizio del mio mandato. In questi mesi tutti hanno compreso il valore e la dedizione dei nostri medici, infermieri, e di tutti coloro che lavorano ogni giorno per la sanità italiana. Rafforzare le loro tutele giuridiche e sanzionare ogni forma di aggressione è un modo concreto di prendersi cura di chi si prende cura di noi. Il testo del Ddl, già licenziato da Palazzo Madama il 25 settembre 2019, dovrà tornare in terza lettura all'esame del Senato.