Intramuscolo: Dove effettuare l’iniezione, come e perché
La "questione intramuscolo" spesso fa discutere per la facilità con cui nell'opinione comune la si creda una manovra banale, quando nella realtà così banale non è. Saper scegliere la sede giusta in cui effettuare l’intramuscolo, ad esempio, è fondamentale.
In letteratura sono descritte 5 sedi di somministrazione delle iniezioni intramuscolari:
- Muscolo deltoide: le iniezioni devono essere praticate nel medio muscolo deltoide e nella parte più compatta del muscolo. Date le ridotte dimensioni del muscolo, il volume e il numero delle somministrazioni devono essere limitati
- Sede dorsogluteale: è la sede più utilizzata, ma allo stesso tempo anche la meno raccomandata considerando la presenza di grossi nervi, vasi sangugni e tessuto adiposo che rendono questa sede quella maggiormente correlata a complicanze. Inoltre il paziente deve assumere una posizione prona o di decubito laterale con il femore ruotato che permette il rilassamento del gruppo muscolare affinché si minimizzi il dolore nel punto di inserzione dell'ago
- Sede rettofemorale: è forse la sede più dolorosa. Localizzata a metà tra la cresta iliaca superiore e la rotula, nel medio anteriore della coscia. Viene utilizzata solitamente per l'auto somministrazione o quando le altre sedi sono controindicate. L'assorbimento è più lento rispetto al braccio, ma più rapido rispetto al gluteo
- Sede vastolaterale: localizzata tra il grande trocantere del femore e il condilo femorale laterale del ginocchio, nel terzo medio della coscia. In questa sede non sono presenti grandi vasi o complessi nervosi
- Sede ventrogluteale: è considerata la sede di elezione delle iniezioni intramuscolo, poiché è libera da nervi penetranti e vasi sanguigni. Lo spessore dello strato adiposo è minore rispetto alla zona dorsogluteale e il muscolo gluteo medio e il gluteo minore assicurano il massimo spessore. Si può localizzare ponendo una mano opposta sul trocantere del paziente (cioè mano sinistra su trocantere destro e viceversa), l'indice sulla spina iliaca anteriore e il medio divaricato verso la cresta iliaca, ma al di sotto di essa. L'area triangolare delimitata dalle due dita risulterà il punto esatto.
Le tecniche per eseguire l’iniezione intramuscolare
- Il metodo standard di iniezione intramuscolare prevede di eseguire un movimento rapido e deciso (tipo tardo) con la mano dominante che introduce l'ago a 90° rispetto al sito scelto, dopo aver steso la cute tra le dita della mano non dominante.
- La best practice viene invece eseguita con la tecnica del tratto Z. Essa consiste nell'utilizzare la mano non dominante per tirare di circa 3-4 centimetri la cute e il tessuto sottocutaneo da un lato rispetto al punto di inserzione. La mano dominante invece introduce l'ago tenendolo a 90° rispetto la cute. Una volta terminata la somministrazione del farmaco, estrarre l'ago velocemente rilasciare il tessuto ed esercitare una leggera pressione (senza eseguire il massaggio post-iniezione). Questa tecnica permette di creare un percorso non rettilineo impedendo cosi al liquido di risalire nei tessuti sottocutanei. Il movimento deciso anche in questo caso permette di minimizzare il dolore.
Il volume del liquido
Il volume del liquido iniettabile varia a seconda della sede. In ogni caso non si dovrebbero superare i 5ml negli adulti.
In sede ventrogluteale possono essere iniettati da 2 a 5 ml, nel dorsogluteale 4ml, in sede vastofemorale e rettofemorale 5 ml.
Misura di ago e siringa e velocità di somministrazione
La siringa deve essere la più piccola possibile, ma deve ovviamente contenere tutto il volume richiesto.
L'ago utilizzato per la preparazione del farmaco va sostituito prima di pungere la cute. L'ago utilizzato per l'aspirazione deve essere inoltre di piccolo calibro, per ridurre la possibilità che microparticelle estranee possano essere aspirate insieme al farmaco e poi viene sostituito per evitare che quelle residue al suo interno vengano a contatto con la cute.
Le ultime linee guida hanno messo in luce che l'uso di aghi più lunghi è stato associato ad un minor arrossamento e gonfiore locale rispetto a quelli più corti, perché l'iniezione viene fatta in uno strato muscolare più profondo.
La lunghezza appropriata dell'ago dipende strettamente dall'età e dalla massa corporea. In linea generale, è necessario ricordare che l’ago deve essere abbastanza lungo da raggiungere la massa muscolare e non rimanere nel tessuto sottocutaneo, ma non così a lungo da coinvolgere i nervi sottostanti o i vasi sanguigni.
Il calibro dell'ago per l’iniezione intramuscolare deve essere di un calibro tra 22 e 25 G. La lunghezza dell’ago e della sede di iniezione dipende da:
- Dimensioni del muscolo
- Spessore dello strato adiposo
- Volume da somministrare
- Tecnica utilizzata
Intramuscolo: Istruzione operativa
Materiale occorrente
- registro della terapia (cartaceo o informatizzato)
- farmaco prescritto
- soluzione disinfettante più batuffoli di cotone o garze
- siringhe e aghi
- contenitore per taglienti
Azione | Motivazione |
Identificare il paziente utilizzando i metodi indentificativi in uso nella propria u.o. | Evitare il rischio di errore nella somministrazione |
Informare il paziente sulla procedura (qualora fosse possibile) | Rendere il paziente consapevole e collaborante |
Lavarsi le mani | Ridurre il rischio di contaminazione |
Preparare il farmaco (diluire se la tipologia di farmaco lo richiede) utilizzando un ago di calibro molto piccolo (21 G o minori) | Evitare di aspirare particelle estranee (es. vetro della fiala) |
Sostituire l'ago | Il passaggio dell'ago nel diaframma del flacone o nella fiala può provocare uno smussamento nell'affilatura della punta e inoltre bisogna evitare che eventuali micro particelle residue vengano a contatto con la cute del paziente |
Eliminare eventuali bolle d'aria (tenere la siringa rivolta verso l'alto e picchiettare sulla camicia) | Evitare di introdurre aria in muscolo |
Ispezionare le dimensioni e l'integrità del muscolo scelto per l'iniezione | Evitare zone con flogosi, lesioni, cicatrici, edemi, ustioni, ridotta massa o ipotonia. Nell'adulto normopeso il volume da iniettare non deve superare i 4-5 ml |
Invitare o aiutare il paziente ad assumere la corretta posizione per ottenere il maggior rilassamento muscolare | Per introdurre più facilmente l'ago e far avvertire meno dolore al paziente |
Scoprire solo la zona scelta | Garantire la privacy |
Disinfettare eseguendo una leggera pressione per qualche secondo | Evitare la contaminazione e ridurre la sensibilità alla puntura dell'ago |
Eseguire la tecnica del tratto Z (utilizzare la mano non dominante per tirare di circa 3-4 centimetri la cute e il tessuto sottocutaneo da un lato rispetto al punto di inserzione) | Creare un percorso non rettilineo impedendo cosi al liquido di risalire nei tessuti sottocutanei |
Introdurre l'ago tenendolo a 90° rispetto la cute con un colpo deciso | |
Aspirare lo stantuffo qualora si ritenga necessaria la manovra di Lesser o per indicazione della zona scelta | Escludere che sia somministrato il farmaco in vena o che sia stato leso un vaso |
Se non c'è presenza di sangue procedere con la somministrazione | L'aspirazione di sangue può indicare che è stata punta una vena |
Una volta terminata la somministrazione del farmaco estrarre l'ago velocemente, rilasciare il tessuto ed esercitare una leggera pressione (senza eseguire il massaggio post-iniezione) | Sostenere i tessuti durante l'estrazione dell'ago riduce il dolore |
Suggerire al paziente, qualora fosse possibile, di muovere l'arto nel quale è stata iniettato il farmaco | Favorire l'assorbimento |
Osservare che non siano comparsi effetti indesiderati | Garantire la sicurezza al paziente |
Smaltire i taglienti nell'apposito contenitore | Proteggere da danni accidentali |
Lavarsi le mani | Evitare contaminazione |
Registrare l'avvenuta somministrazione | Garantire una corretta trasmissione delle informazioni |