Segni e sintomi di gangrena gassosa
La gangrena gassosa può svilupparsi a seguito di interventi chirurgici oppure successiva a lesioni di altra natura e si manifesta con:
- edema
- colorazione locale che varia da: pallido a rosso, marrone, nero, verdastro
- consistenza dura, dolore locale
- vescicole con bolle gassose in prossimità della lesione (gas di scarto prodotto dai batteri presenti)
- odore putrido
- iperpiressia
- tachicardia
- tachipnea
- astenia
I sintomi possono peggiorare drasticamente e portare il soggetto in uno stato critico di shock settico che, se non trattato, porta a morte certa.
Le lesioni a maggior rischio di gangrena gassosa sono:
- lesioni profonde, che coinvolgono il muscolo, contaminate da materiale sporco o anche fecale (es. lesioni da pressione al sacro)
- lesioni che hanno presenza di tessuto necrotico, oltre a tutte quelle operazioni di chirurgia addominale specialmente a carico del colon/colecisti
Diagnosi di gangrena gassosa
Per poter fare diagnosi di gangrena gassosa è necessario un attento esame obiettivo ed anamnesi del soggetto, associati a esami ematici ed esami colturali dei liquidi provenienti dalla zona potenzialmente infetta, che potrebbero svelare la presenza al microscopio di clostridi.
Può essere utile, inoltre, eseguire un intervento esplorativo con conseguente prelievo bioptico di tessuto in loco. Si può associare diagnostica radiologica di primo e secondo livello per rilevare la presenza di bolle gassose/necrosi.
Trattamento e prevenzione
Il trattamento prevede la somministrazione di antibiotici, eventuale intervento chirurgico di rimozione del tessuto necrotico/infetto che nei casi più gravi può giungere fino all’amputazione dell’arto interessato e infine ossigenoterapia iperbarica.
È necessario avere un atteggiamento di prevenzione per evitare di arrivare sino alla diagnosi di gangrena seguendo alcune indicazioni: corretta pulizia delle ferite, rimozione di corpi estranei, ricorrere ad una valutazione medica qualora la ferita risultasse peggiorata o sopraggiungessero i sintomi sopra elencati, maggiore attenzione nei soggetti con diabete e/o immunocompromessi.