complesso disegni e sintomi a carico dei vari apparati che si manifesta quando una persona si trova in un certo tipo di decubito obbligato, per molti giorni di seguito
L’infermiere insieme all’Oss può e deve svolgere un ruolo importante per quanto riguarda gli interventi di riabilitazione, in riferimento anche alla mobilizzazione della persona.
Esistono dei fattori di predisposizione a tale situazione nella persona anziana, a seconda anche dell’età, dello stile di vita pregresso, della sua integrazione nell’ambiente circostante. Quest’ultimo aspetto è determinante anche per l’instaurarsi di un possibile decadimento qualora la persona non abbia un background relazionale che lo stimoli e lo supporti.
Abbiamo poi come fattori predisponenti all’immobilizzazione:
L’allettamento e l’immobilità, benché possano portare degli effetti benefici sul momento, portano con sé a lungo andare delle conseguenze negative per la salute già precaria dell’anziano (così come per tutti se ci trovassimo a riposo per lungo periodo).
Naturalmente tra tutte queste conseguenze possiamo trovare anche ripercussioni a livello psicologico, per cui sarebbe importante stimolare la persona a non perdere interesse per ciò che avviene intorno a sé (leggendo ad esempio dei giornali o delle riviste, facendogli vedere un po' di televisione, ecc.).
Momento fondamentale del trattamento della sindrome da immobilizzazione è la terapia riabilitativa che ha come scopo il ripristino delle varie funzioni e la prevenzione dell’aggravamento della disabilità.
Gli elementi principali della riabilitazione del paziente anziano sono, dunque:
La riabilitazione deve intervenire sul soggetto prendendosi cura a 360° della sua individualità: si occuperà dell’area psicofisica, sociale, ambientale e funzionale che lo riguarda. La riabilitazione si può poi definire specifica, quando va ad occuparsi in particolar modo del soggetto anziano colpito da malattia che porta la disabilità al fine di recuperarlo al maggiore grado di autonomia possibile.
Essa comprende le forme di riabilitazione intensiva o sub-intensiva post acuzie (attuata perlopiù in ambienti ospedalieri nei reparti di riabilitazione, in lungodegenza o in istituti riabilitativi).
La riabilitazione specifica, quindi, è rivolta all’anziano che vede ridursi notevolmente la propria capacità fisica, in conseguenza di un’immobilità indotta da uno stato di malattia. Quest’ultima gli condiziona la vita al punto di rendergli difficoltoso lo svolgimento delle abituali attività di vita quotidiana e non di rado può portare quindi a ripercussioni negative anche sullo stato psico-cognitivo.
Vi sono, inoltre, forme di riabilitazione estensiva e di mantenimento come prosecuzione di programmi intensivi e viene attuata generalmente direttamente nelle strutture residenziali o a domicilio.
Parte di questo tipo di riabilitazione sono:
Fortunatamente, ad oggi la riabilitazione è divenuta una parte fondamentale del processo di cura e possiamo dire che non c’è cura senza la riabilitazione. Essa è un processo di apprendimento che ha l’obiettivo di restituire al soggetto una funzione o un’abilità di cui era stato privato.
Queste funzioni devono essere quelle necessarie all’individuo per muoversi all’interno dell’ambiente in cui egli è già inserito come può essere la casa, il lavoro, la scuola ecc. in modo che il soggetto realizzi se stesso nel quotidiano superando gli ostacoli che incontra. Possiamo quindi affermare che delle performance specifiche, attraverso l’esecuzione di attività supportate da idonee motivazioni, influenzano il relativo sviluppo in campo rieducativo.