Contributo dell’OSS nella gestione del rischio clinico

Scritto il 17/10/2020
da MS

L’attuale scenario sociosanitario impone a tutti noi operatori del settore di alzare l’asticella, non solo da un punto di vista assistenziale, ma anche rispetto alla prevenzione degli errori e, non da meno, alla segnalazione di possibili cause favorenti i suddetti “incidenti”. Ed in questa nuova e necessaria visione preventiva giocano un ruolo cruciale anche gli operatori sociosanitari, visto che operano fianco a fianco con i protagonisti dell’assistenza e sono loro stessi parte integrate del Sistema Salute. Vediamo allora quale prezioso contributo possono dare gli OSS al fine di ridurre o azzerare gli errori ed incidenti in sanità.

Anche gli OSS sono coinvolti nella gestione del rischio clinico

Il livello dal quale dovremmo partire, o più precisamente, trovarci tutti nasce da una frase di Kaoru Ishikawa il quale, parlando appunto di “cultura dell’errore”, affermava: così il cambiamento ci porterà a domandarci non più chi è stato, ma perché è accaduto? È evidente quanto tale filosofia miri a porre tutti sullo stesso livello.

Questa consapevolezza ed azzardo derivano, come detto, da una cultura incentrata non più sul colpevolizzare colui/colei che ha commesso un errore, ma piuttosto sull’analizzare le reali cause che hanno “condotto” e determinato l’evento negativo. La stessa filosofia appena citata è stata in grado anche di produrre una nuova e completa definizione di gestione del rischio clinico: attività cliniche ed amministrative intraprese per identificare, valutare e ridurre il rischio di danni ai pazienti, allo staff ed ai visitatori e il rischio di perdite per la stessa organizzazione.

Senza dubbio dentro siffatto concetto convivono varie professioni, tutte corresponsabili della identificazione, valutazione e riduzione dei rischi nei confronti di tutti gli attori dei vari processi assistenziali, riabilitativi, curativi ecc.

Per questo ed altri motivi anche l’operatore sociosanitario può e deve segnalare:

Gli errori: fallimenti di una o più azioni pianificate per il raggiungimento di uno scopo desiderato

Le violazioni: deviazioni deliberate dalle pratiche operative sicure, dalle procedure, standard e protocolli. Possono essere di varia natura:

  • Violazioni di routine: semplificazioni rispetto a regole di cui non si comprende la necessità o troppo complicate da rispettare
  • Violazioni per interesse: fatte per interesse personale
  • Violazioni necessarie o eccezionali: quando si ritiene che ciò sia l’unico modo di svolgere il lavoro nell’interesse del paziente

Non è un lavoro facile e scontato: non lo è perché ancora oggi vige nella gran parte dei contesti lavorativi, una cultura sanzionatoria, fatta di rimproveri, richiami e sanzioni. Le misure sanzionatorie, o le reprimende (dirette ai soli operatori coinvolti) hanno dimostrato di avere un effetto molto limitato, e tale modello di lavoro non è assolutamente in linea con quanto detto finora.

Dovremmo cercare di costruire un sistema che renda facile fare le cose giuste e difficile fare quelle sbagliate (J.C. Misson, 2016 Australia). Per questo è indispensabile anche il contributo degli operatori di supporto, in modo che le attività comincino a funzionare già dalla prima linea e non solamente a livello teorico o dirigenziale.

Se tutto fallisce però, se nessuno (OSS compresi) è riuscito ad evitare il concretizzarsi di un errore o di una violazione, saremo poi costretti a gestire le conseguenze di:

  • Evento avverso: evento inatteso correlato al processo assistenziale e che comporta un danno al paziente, non intenzionale e indesiderabile
  • Evento sentinella: evento avverso di particolare gravità, potenzialmente indicativo di un serio malfunzionamento del sistema, che può comportare morte o grave danno al paziente e che determina una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del servizio sanitario
  • Evento senza danno: ogni incidente non intenzionale o inatteso accaduto, ma che non ha provocato danno
  • Evento evitato (near miss): errore che ha la potenzialità di causare un evento avverso che non si verifica per un caso fortuito o perché intercettato o perché non ha conseguenze avverse per il paziente
  • Evento indesiderato: ogni accadimento inatteso che ha causato danno o ne aveva la potenzialità, nei riguardi di un utente, paziente o operatore, ovvero ogni evento che riguarda il malfunzionamento e danneggiamento o la perdita di attrezzature o proprietà, ovvero ogni evento che potrebbe dare luogo a contenzioso