Carbone: Bene Ddl Boldrini su riordino figura operatore socio-sanitario
A vent’anni dalla sua istituzione, l’oss ha propria dignità di ruolo e professione. Pertanto, deve essere valorizzato all’interno dell’équipe: questo Disegno di legge replica bene alla sfida di adattarne il profilo in relazione al mutato quadro epidemiologico e demografico dell’Italia nonché alle nuove necessità di salute del cittadino
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Parole di Giuseppe Carbone, segretario generale della Fials, in riferimento al Ddl “Riordino del profilo professionale e della formazione dell'operatore socio-sanitario”, presentato in Senato da Paola Boldrini (Pd), vicepresidente della Commissione igiene e sanità.
Focus, come riportato nel documento, è la revisione dei vigenti accordi tra lo Stato e le regioni riguardanti la professione degli operatori socio-sanitari – che anche con la pandemia Covid-19 ha dimostrato la sua estrema utilità –, prevedendo il suo riordino nel rispetto dei seguenti criteri
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Dunque: uniformare la formazione sia in termini di contenuti teorici e pratici (tirocinio, stage) che di monte ore, attribuendone la titolarità al Servizio sanitario nazionale
; uniformare il titolo di studio e i contenuti
; definire in modo puntuale competenze, attività, ambiti operativi e responsabilità, nonché modalità di inserimento nei differenti contesti operativi
; definire criteri cogenti per l’accreditamento degli enti formatori, direttori di corso, docenti tutor, nonché per le sedi di tirocinio
; definire le modalità di mantenimento delle competenze (formazione continua)
; definire l’attivazione obbligatoria di un registro regionale degli operatori socio-sanitari per tutelare il cittadino e prevenire l’abusivismo
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Un provvedimento, questo, che intende migliorare la risposta del Servizio sanitario nazionale alla realizzazione della tutela della salute sia individuale sia collettiva.
Riprende Carbone: L’emergenza pandemica ha stravolto i paradigma della società, dell’economia e – in particolare modo – della sanità, riaffermando l’importanza della collaborazione tra tutti gli stakeholder della salute. I professionisti, ciascuno con le proprie competenze, hanno dimostrato il loro peso per la tenuta del Servizio sanitario nazionale, ora sta al Governo e alla parte politica, ricambiare l’impegno
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Nell’evidenziare la bontà del Disegno di legge presentato dalla senatrice Boldrini, il segretario generale della Federazione italiana autonoma lavoratori sanità spiega: lo sosterremo nell’iter legislativo e nelle audizioni parlamentari, per valorizzare la figura dell’operatore socio sanitario. Un primo passo, poi disatteso, è stato fatto con la legge Lorenzin, che ha inserito la figura nell’area socio-sanitaria anziché nel ruolo tecnico. Oggi, questo Ddl conferisce all’oss tanto la dignità di un iter formativo uniforme a livello nazionale, quanto l’occasione e il dovere di acquisire una formazione continua per l’aggiornamento delle proprie conoscenze
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Altresì, in questa direzione volge l’introduzione dell’obbligatorietà di svolgere una formazione continua, di durata complessiva di almeno 15 ore, utili al conseguimento di un credito annuo formativo e capace di garantire un aggiornamento costante in replica ai bisogni dei cittadini. Consideriamo tale modifica al profilo professionale dell’oss un ulteriore elemento di garanzia di qualità delle cure al cittadino
, conclude Carbone.
Organizzazione multi professionale e attività integrata. Il segretario generale della Fials ritiene che siano questi gli strumenti vincente per valorizzare competenze, conoscenze e abilità di ogni figura professionale per una sanità che ponga davvero la persona al centro
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