In mattinata protesta davanti al Consiglio regionale della Campania
Intanto - si legge in una nota dei manifestanti - un mese di silenzio da parte della Asl Napoli 1 Centro, delle istituzioni e della politica: cade nell'indifferenza generale la perdita del lavoro di trecento operatori socio sanitari, psicologi e assistenti sociali che da un mese stanno manifestando contro la decisone della Asl Napoli 1 Centro di rescindere con 14 mesi di anticipo il contratto per la gestione dei servizi psico sociali e di assistenza per malati di Alzheimer, sofferenti psichici, anziani, persone con disabilità e persone con dipendenze
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La vertenza, che ad agosto ha visto i primi presidi e si è poi intensificata nell'ultimo mese, con manifestazioni pacifiche quasi tutti i giorni, non coinvolge solo i 300 Oss del Rti con capofila Gesco ma riguarda altrettante famiglie di lavoratori che, da oggi, dovranno cessare di assistere centinaia di utenti delle Sir, dei centri diurni e dei presidi ospedalieri.
Parliamo di sofferenti psichici, malati di Alzheimer, anziani, persone con disabilità e persone con dipendenze che restano privi della continuità dell'assistenza e di punti di riferimento importanti nel loro percorso terapeutico, per una decisione ad oggi incomprensibile della Asl napoletana, che sta attingendo a personale della Vanvitelli e della Asl di Caserta, senza mostrare alcun interesse per quello che appare un vero e proprio tentativo di smantellamento del welfare cittadino, come è stato evidenziato ieri in un'assemblea pubblica a Santa Maria La Nova molto partecipata da un' ampia rete di organizzazioni sociali (da Libera ai Comitati di Scampia, Jonathan, Legacoop Campania, Fish, Dedalus, Conca, Less, solo per citarne alcune)
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E proprio le organizzazioni si sono riunite in un comitato che ha annunciato la volontà di rendere la vertenza Gesco una battaglia per la difesa del welfare
in Campania, mentre il gruppo di imprese sociali ha presentato due ricorsi contro la Asl, sia per chiedere il rispetto della scadenza del contratto di appalto dei servizi psico sociali che un risarcimento danni per circa 4 milioni di euro.
Il 30 ottobre, inoltre, si sarebbe dovuto tenere in prefettura un vertice con Inps (per la richiesta del Fondo di integrazione salariale per i lavoratori), sindacati e Asl il cui rinvio è stato appreso con grande disappunto
da parte degli Oss.