Disparità ingiustificata rispetto agli infermieri.
Ostetriche, Vaccari (Fnopo): non siamo professione di serie B
Ancora una volta, le professioni sanitarie con un numero inferiore di rappresentanti vengono penalizzate dalle scelte politiche.
È questa la denuncia che arriva dalla Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica, il cui presidente Silvia Vaccari ha espresso il suo dissenso riguardo al contenuto della legge di Bilancio.
Approvata dal Consiglio dei Ministri e firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la manovra è ora pronta per l’esame parlamentare, ma incontra già forti resistenze da parte di alcune categorie professionali.
Non è accettabile che non ci siano i fondi per riconoscere e valorizzare tutte le professioni sanitarie allo stesso modo. In particolare, quella delle ostetriche, che, in virtù delle delicate funzioni svolte, ha richiesto parità di trattamento rispetto alla professione infermieristica
, dichiara Vaccari, mettendo in luce come il divario di risorse destinate sia significativo e ingiustificato.
Nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale, infatti, è stato previsto un incremento degli importi complessivi per gli infermieri di 35 milioni di euro per il 2025, cifra che salirà a 285 milioni di euro annui dal 2026.
Le ostetriche, invece, riceveranno solo un incremento di circa 7 euro lordi mensili nel 2025, cifra che si stabilizzerà a 80 euro dal 2026. Questa evidente disparità suscita forte insoddisfazione:
La Fnopo esprime il suo totale disappunto verso il testo della legge di Bilancio così come attualmente redatto
La presa di posizione della Fnopo riapre il dibattito sulla parità di trattamento e di riconoscimento economico all’interno delle professioni sanitarie, a pochi giorni dall’inizio dell’iter parlamentare della manovra economica.