Professione discriminata, la protesta delle ostetriche

Scritto il 02/12/2022
da Redazione

Non sono (solo) i soldi il problema, ma il mancato riconoscimento professionale, illegittimo e incoerente con le normative vigenti. Il riferimento è alla mancata assegnazione alle Ostetriche dell’indennità di specificità, che avrebbe riconosciuto il ruolo infungibile della professione ostetrica e a protestare - dopo che la questione era stata già sollevata anche dalla presidente Fnopo, Silvia Vaccari - è il gruppo Battaglia Ostetrica.

Il gruppo Battaglia Ostetrica: Ccnl Sanità discrimina la professione

L’esclusione della professione ostetrica da questo riconoscimento pone le basi per una netta disuguaglianza per la popolazione femminile

Restituire a questa magnifica professione il rispetto che merita. È quanto chiedono a gran voce le oltre 2.400 ostetriche aderenti al gruppo Battaglia Ostetrica, nato spontaneamente dopo la sottoscrizione della pre-intesa del Ccnl Sanità 2019-2021.

La professione ostetrica è di serie B? Le ostetriche italiane se lo domandano dallo scorso 16 giugno, quando nella bozza del nuovo Ccnl del comparto hanno visto un testo che non riconosce il loro ruolo, le loro competenze e responsabilità.

A sollevare la questione era stata la presidente Fnopo, Silvia Vaccari, con una lettera indirizzata all’Aran e ai ministri competenti, esprimendo le sue considerazioni in merito (Se da un lato si recepisce la necessità di riconoscere le professionalità, dall’altro si rischia di discriminare le specificità professionali che prescindono dal profilo di appartenenza).

Alla missiva avevano risposto Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl che partendo da un assunto (la figura dell’ostetrica è fondamentale nel nostro Servizio sanitario nazionale), prendevano il la proprio dalla possibilità di riesaminare l’indennità economica attribuibile alle ostetriche.

Nel frattempo, si è generata grande fibrillazione tra le circa 21mila ostetriche iscritte all’ordine professionale, tanto da portare alla formazione di un gruppo spontaneo di oltre 2mila professioniste, che – “rimbalzate” dalla Federazione nazionale per i modi “non ortodossi” – hanno portato comunque avanti le proprie istanze arrivando in sede europarlamentare a Roma, con il convegno dal titolo "La Professione Ostetrica identità, diritti e ingiustizie".

La collocazione della professione ostetrica tra le figure professionali a cui è destinata l’indennità di “tutela del malato e promozione della salute” e non “l’indennità specificità infermieristica” – lamenta il gruppo Battaglia Ostetrica - rappresenta una condizione di illegittimità e incoerenza con le normative vigenti che riconoscono, ed includono, la professione ostetrica tra le professioni sanitarie assistenziali al pari di quelle infermieristiche.

Non solo: L’esclusione della professione ostetrica da questo riconoscimento – sottolineano - pone le basi per una netta disuguaglianza per la popolazione femminile alla quale l’attività dell’ostetrica/o è rivolta.

L’indennità di specificità infermieristica è stata proposta e promossa sull’onda emotiva generata dalla pandemia nei confronti degli “infermieri eroi” ma in questi due anni anche le Ostetriche e gli Ostetrici italiani hanno fronteggiato con professionalità e alto senso del dovere l’emergenza: le donne hanno continuato a partorire e ad aver bisogno di supporto in tutte le aree di riferimento e le Ostetriche/i sono state, e sono tutt’ora, impegnate nell’assistenza a donne e neonati positivi al Sars-Cov-2.

Tentata la via delle interrogazioni parlamentari – congelate però a causa della crisi di governo che ha preceduto l’insediamento dell’esecutivo Meloni – il gruppo cerca ora di capire quali potranno essere i prossimi passi verso la ri-valorizzazione della professione e il riconoscimento del ruolo assistenziale e sociale delle ostetriche.