Rinnovo Ccnl Sanità, Fnopo: il testo va cambiato

Scritto il 01/07/2022
da Redazione Roma

Petizione online, alla quale hanno aderito già 11mila persone, e proteste della Federazione nazionale collegi ostetriche con i Ministeri della Salute e del Lavoro: Cambiate il testo, non riconosce la nostra attività sanitaria di assistenza. Secondo l’Ordine, infatti, la questione è sia di status sia economica.

Ccnl sanità, ostetriche: aumento più basso di quello per gli infermieri

La professione ostetrica è di serie B? Se lo domandano le ostetriche italiane, alla luce della firma alla pre-intesa del Ccnl del comparto Sanità, definendolo un testo che non riconosce il loro ruolo, le loro competenze e responsabilità.

Sono circa 21mila le professioniste che lavorano tanto nei punti nascita quanto, ad esempio, all’interno dei consultori. E c’è grande fibrillazione tra di loro, tanto da portare avanti una petizione online alla quale hanno aderito già 11mila persone. La questione era stata sollevata dalla presidente Fnopo, Silvia Vaccari, con una lettera indirizzata all’Aran, al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, aveva espresso le sue considerazioni in merito (Se da un lato si recepisce la necessità di riconoscere le professionalità, dall’altro si rischia di discriminare le specificità professionali che prescindono dal profilo di appartenenza).

Alla missiva avevano risposto Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl che partendo da un assunto (la figura dell’ostetrica è fondamentale nel nostro Servizio sanitario nazionale), prendevano il la proprio dalla possibilità di riesaminare l’indennità economica attribuibile alle ostetriche.

La questione, infatti, è sì di status ma anche economica. Nel contratto è previsto infatti che gli infermieri abbiano un incremento di 170 euro lordi al mese. Alle ostetriche andranno invece 130 euro. Una differenza sulla quale Vaccari interviene con forza. Non ha alcun senso – spiega –, ci hanno allineato ad altre figure sanitarie, quelle che rientrano nel maxi ordine al quale sono iscritti i tecnici di radiologia o laboratorio e tutte le altre figure che lavorano negli ospedali. Ma noi facciamo assistenza diretta al paziente, proprio come gli infermieri.

Nella petizione, infatti, viene rimarcato che l’ostetrica è una professionista che con competenze legittimate e qualificate presta un’assistenza diretta alla persona con propria autonomia e responsabilità civile, penale e amministrativa, promuove la salute di genere sessuale e riproduttiva, la salutogenesi in area materno-neonatale e ginecologica, protegge, promuove e tutela la salute femminile della coppia madre-neonato.

Numeri alla mano, la presidente Fnopo fa anche notare che l’ostetrica/o affronti un impegno psicofisico intenso e continuativo h24 7 giorni su 7 nei diversi setting clinico assistenziali, in contesti organizzativi spesso caratterizzati da ridotte risorse ostetriche, a rischio biologico, con ritmi stressanti, in situazioni emergenziali e con turni faticosamente sostenibili che pongono la propria salute a rischio per infortuni sul lavoro. Dunque, l’importanza reale di investire sull’ostetrica.

E ancora, Vaccari evidenzia che le ostetriche spesso devono pagarsi una assicurazione accessoria, rispetto a quella base dell’azienda dove lavorano, per proteggersi dal rischio di denunce per danni. Concludendo con l’auspicio, ieri come oggi, che si possano attivare tutti i canali competenti per apportare correttivi a quanto già approvato, affinché le ostetriche/ci non si sentano più come una categoria di terz’ordine ma vedano riconosciuto concretamente il valore sociale del proprio lavoro, svolto sempre a tutela della salute della donna, della coppia, della comunità.