Caratteristiche della cistite post parto
La cistite è una malattia infiammatoria che coinvolge la parete interna della vescica e talvolta anche dell’uretra.
La cistite può essere:
- Acuta: è caratterizzata da bruciore improvviso alla minzione, ma se curata in tempo, si risolve in pochi giorni
- Cronica o ricorrente: è caratterizzata da sintomi più lievi ma dura più a lungo e si presenta con cadenza periodica
La cistite è un disturbo molto frequente nelle donne, tanto che rientra tra le UTI (Urinary Tract Infection) che colpiscono le donne almeno una volta nella vita. Inoltre, il rischio di sviluppare la cistite è maggiore in periodi delicati come quello della gravidanza e del post parto (colpisce 3 donne su 10). Nello specifico, la cistite post parto si verifica durante il puerperio, cioè quel periodo successivo al parto in cui si allatta e non si hanno le mestruazioni e che termina con la comparsa del 1° ciclo post parto (capoparto).
Cause e fattori di rischio di cistite post parto
La cistite può essere causata da diversi tipi di agenti patogeni come batteri, virus, funghi (ad es. la Candida) e germi (ad es. Trichomonas vaginalis). Nella maggior parte dei casi, l’origine della cistite è di tipo batterico e il patogeno responsabile è l’Escherichia coli.
In genere, questo batterio è presente sia nell'intestino degli uomini sia in quello delle donne senza causare problemi; quando però la sua concentrazione aumenta, i batteri possono invadere l’uretra e causare la cistite, specie nelle donne. La risalita dei batteri fino alla vescica è infatti più facile nelle donne, poiché l’uretra è più corta rispetto a quella dell'uomo ed è vicina all’ano e alla vagina.
Nel post parto ci sono ulteriori fattori di rischio che predispongono la donna allo sviluppo di una cistite:
- Cistite in gravidanza: il rischio di avere una cistite post parto è maggiore rispetto alle donne che non la hanno avuta
- Maggiore fragilità dell’area vaginale: soprattutto se è stata praticata un'episiotomia, ossia un’incisione del perineo che ha l’obiettivo di favorire la fuoriuscita della testa del neonato durante il parto vaginale, ma che ha molte complicanze
- Abbassamento delle difese immunitarie: a causa dello stress del parto e della stanchezza derivante dal cambiamento di abitudini
- Alterazioni ormonali: dopo il parto si verifica un crollo dei livelli di estrogeni e progesterone
- Infiammazione di vulva e vagina
- Infezione vaginale non curata in gravidanza
- Disbiosi vaginale
- Scarsa o errata igiene intima
- Alterazioni del pavimento pelvico
- Mancato o incompleto svuotamento della vescica: nei primi giorni dopo il parto può accadere di non avere lo stimolo a urinare o di avere paura di urinare per via del dolore che si potrebbe provare. Si verifica così un accumulo di urine nella vescica e quindi c’è un maggiore rischio di cistite
- Possibile traumatismo della vescica: potrebbe essere avvenuto a causa della spinta del bambino nel canale del parto, portando a una temporanea paralisi o a una ridotta sensibilità della vescica
- Cateterismo urinario: l’inserimento del catetere (più frequente in caso di parto cesareo rispetto a quanto avviene nel parto naturale) potrebbe favorire una colonizzazione della vescica e dell’uretra da parte di agenti patogeni
Sintomi di cistite post parto
I sintomi della cistite post parto sono gli stessi di una normale cistite:
- Difficoltà a urinare: le urine vengono emesse goccia a goccia
- Dolore e bruciore durante la minzione: si verifica specialmente nella fase finale della minzione
- Bisogno di urinare spesso (pollachiuria)
- Sensazione di svuotamento vescicale incompleto: dopo il parto la vescica ha bisogno di un po’ di tempo per recuperare la sua tonicità e di conseguenza la sua normale funzionalità
- Emissione di sangue nelle urine (non sempre presente): può essere visibile a occhio nudo oppure solamente al microscopio
- Dolore sovrapubico o lombosacrale
- Febbricola
- Urine torbide o concentrate
- Urine maleodoranti
- Malessere
- Stipsi: è frequente nel post parto
Diagnosi di cistite post parto
La cistite post parto non causa un quadro clinico grave ed è generalmente asintomatica, tuttavia è comunque importante individuare quanto prima l’agente patogeno che l’ha causata; in questo modo è possibile avviare nei giusti tempi una terapia adeguata e non dannosa sia per la donna sia per il suo bambino.
La diagnosi di cistite post parto viene fatta nello stesso modo in cui si diagnostica una qualsiasi cistite, cioè attraverso l’esecuzione di un esame delle urine e di un’urinocoltura, utili a dimostrare la presenza dell’agente patogeno.
Come si cura la cistite post parto
Il trattamento della cistite post parto è basato fondamentalmente sulla terapia antibiotica.
La scelta dell'antibiotico da somministrare si basa su:
- Sicurezza sia per la madre che allatta sia per il neonato: la scelta del giusto antibiotico è fondamentale sia per la riuscita della terapia sia per evitare l’interruzione dell’allattamento al seno. Di solito, infatti, in caso di cistite post parto la donna interrompe l'allattamento per la paura che l’antibiotico che passa nel latte possa essere dannoso per il bambino. Esistono invece degli antibiotici che possono essere assunti in totale sicurezza anche durante l’allattamento e sono la penicillina e i suoi derivati, l’eritromicina e le cefalosporine
- Antibiogramma: utile per identificare l’antibiotico a cui il patogeno è sensibile e avviare di conseguenza una cura mirata
Inoltre, affinché sia efficace, la terapia antibiotica deve essere eseguita per tutto il periodo indicato dal medico - anche se i sintomi scompaiono prima - al fine di evitare eventuali recidive. In alcuni casi può essere necessaria anche la somministrazione di paracetamolo - sicuro anche per la donna che allatta - per trattare febbre e dolore.
Infine, in aggiunta alla terapia farmacologica, si possono adottare rimedi naturali come il mirtillo rosso americano (Cranberry) e la rosa canina. Il mirtillo rosso americano non ha alcuna controindicazione né in gravidanza né in allattamento; al contrario, questo frutto sembrerebbe avere una potente azione antiadesiva nei confronti dei batteri responsabili della cistite, facendo sì che si stacchino dalle pareti vescicali e vengano espulsi con le urine. La rosa canina, assunta sotto forma di capsule, ha invece una buona azione antinfiammatoria, antibatterica e antiossidante.
Complicanze della cistite post parto
La cistite post parto deve essere trattata tempestivamente a causa dell’elevato rischio che l’infezione si complichi e si estenda a livello renale, causando una pielonefrite.
Prevenire la cistite post parto
La cistite post parto può essere prevenuta mediante l’adozione e il rispetto di alcuni accorgimenti:
- Bere molta acqua ( 1,5-2 litri al giorno): favorisce la diuresi e aiuta così a combattere l’infiammazione e le infezioni delle vie urinarie
- Evitare di trattenere le urine: in questo modo i batteri non ristagnano nella vescica causando infezioni
- Indossare indumenti adeguati: la biancheria intima dovrebbe essere sempre di cotone e cambiata molto spesso e gli abiti dovrebbero essere in fibre naturali, comodi e leggeri
- Rispettare una corretta igiene intima: l’igiene intima deve essere frequente ed eseguita nel modo giusto, dalla vagina verso l’ano e non viceversa, per evitare la contaminazione batterica. Inoltre, vanno evitati detergenti intimi aggressivi
- Utilizzare assorbenti in cotone e cambiarli spesso
- Mantenere in buona salute la flora batterica vaginale: obiettivo perseguibile con l’assunzione di yogurt e/o probiotici
- Regolarizzare l’alvo: le donne nel post parto possono soffrire spesso di stipsi. L’obiettivo è quindi quello di contrastare la stitichezza al fine di evitare il passaggio di batteri intestinali alle vie urinarie
- Assumere una dieta sana ed equilibrata
- Tisana alla malva: berla una volta al giorno favorirebbe la diuresi e l'eliminazione degli agenti patogeni che hanno causato la cistite