Come cambia l’apparato respiratorio della donna in gravidanza
Il progredire della gravidanza comporta l’incremento di scambi gassosi. Aumenta il fabbisogno di ossigeno che viene compensato attraverso vari cambiamenti dell’apparato respiratorio:
- Il volume corrente (quantità d'aria che viene mobilizzata con ciascun atto respiratorio non forzato), aumenta nel corso della gravidanza
- Il volume minuto respiratorio (il volume di aria inspirata o espirata al minuto), segue l’aumento del volume corrente
- La frequenza respiratoria (numero di atti respiratori compiuti in un minuto), rimane invariata
- Il volume di riserva inspiratorio (quantità massima di aria che, dopo un'inspirazione normale, può essere ancora introdotta nei polmoni forzatamente), il volume di riserva espiratorio (quantità massima di aria che, dopo un'espirazione normale, può essere ancora espulsa con un'espirazione forzata) e il volume residuo (l'aria che resta nei polmoni dopo un'espirazione forzata) si riducono
A compensare l’aumentato consumo di ossigeno, dal 15 al 20%, per effetto del progesterone diminuiscono le resistenze delle vie aeree e aumenta la ventilazione comportando contemporaneamente un sensibile abbassamento della pCO₂, ma mantenendo i valori di pH attorno a 7,40, questo perché l’alcalosi respiratoria è compensata dall’acidosi metabolica.
La respirazione cambia da prevalentemente diaframmatica a toracica (la circonferenza toracica aumenta circa di 10 cm). Le modificazioni toraciche per aumentare il volume intratoracico sono determinate:
- Dall’ormone relaxina, che causa rilassamento dei legamenti delle coste inferiori
- Dal volume dell’utero, che aumenta verso l’alto e provoca l’innalzamento del diaframma mentre la gabbia toracica si espande aumentando l’angolo sottocostale e il diametro antero-posteriore
Nel caso di utero molto voluminoso (polidramnios, gravidanza gemellare, macrosoma…) possono manifestarsi fenomeni di iperventilazione e difficoltà respiratoria.
Come cambia l’apparato urinario della donna in gravidanza
L’apparato urinario si modifica quasi di pari passo con quello cardiaco. La velocità di filtrazione glomerulare aumenta fino al 50% raggiungendo il suo massimo attorno alla 24ª settimana di gravidanza e mantenendosi stabile fino verso il termine di gravidanza, quando l’utero comprime la vena cava e determina la stasi venosa nel tratto inferiore
I livelli ematici dell’azoto e della creatinina si riducono mentre l’acido urico, dopo un’iniziale riduzione durante il 1° e 2° trimestre, ritorna a livelli pregravidici o superiori nel 3° trimestre, poiché aumenta il riassorbimento tubulare.
In gravidanza gli ureteri subiscono la compressione meccanica del tratto intrapelvico oltre che dall’utero anche dal plesso delle vene ovariche congestionate, così da determinarne la dilatazione e nei casi più gravi idronefrosi ed insufficienza renale acuta, mono o bilaterale.
L’incremento del flusso plasmatico renale, che si verifica fin dalle prime settimane è la causa dell’aumento del filtrato glomerulare e della clearance della creatinina, dell’urea e dell’acido urico. Tali valori ritorneranno normali dopo il parto.
Col progredire della gravidanza si osserva un’aumentata eliminazione di glucosio nelle urine: glicosuria gravidica. Il filtrato glomerulare è maggiore della capacità di riassorbimento tubulare e questo comporta la secrezione di glucosio nelle urine.
Come per il glucosio, anche gli amminoacidi e le vitamine idrosolubili (acido folico e vitamine B₁₂) sono eliminate nelle urine in maniere sensibili rispetto a quanto accade al di fuori della gravidanza. La clearance renale interessa anche molti farmaci secreti con le urine quindi si devono aspettare modificazioni sensibili del periodo di emivita e della velocità di eliminazione.