Donna gravida sottoposta a profilassi antitrombotica
Nelle donne a rischio di trombosi venosa profonda (TVP) sia in gravidanza che in puerperio la terapia con anticoagulanti viene utilizzata come profilassi antitrombotica assieme ai mezzi fisici:
Le indicazioni all’uso delle calze elastiche a compressione graduata sono:
Tutte le donne con pregressa TEV dovrebbero indossare una calza elastica a compressione graduata di 30 40 mmHg per almeno due anni, per prevenire l’insorgenza della sindrome post trombotica.
Definito lo score e categorizzato il rischio TEV si può impostare il piano terapeutico profilattico prenatale e in puerperio e somministrare le EBPM come farmaco di scelta per la profilassi della malattia Trombo Embolica in gravidanza e puerperio.
Comportamento al parto: sospendere la somministrazione di EBPM all’inizio del travaglio. La successiva somministrazione non deve essere fatta prima di 4 ore dopo il parto.
L’EBPM a dose adattata deve essere sospesa 24 ore prima dell’induzione del parto) o del taglio cesareo di elezione e ripresa solo dopo 6 ore dal parto vaginale e 8 12 ore dal taglio cesareo (o comunque dall’inserzione del catetere peridurale) al fine di ridurre il rischio emorragico peripartum.
La terapia con EBPM sarebbe da evitare, sospendere o post-porre nelle donne a rischio di sanguinamento, ma solo dopo adeguata valutazione del rapporto dei rischi trombotici ed emorragici. Le donne con precedenti reazioni allergiche all’EBPM dovrebbero utilizzare preparazioni alternative o altre forme di profilassi.
Nelle donne con fattori rischio sia di TEV che emorragici o nelle allergiche la gestione andrebbe condivisa con un esperto in disturbi della coagulazione in gravidanza. Se possibile, è opportuno privilegiare metodiche non farmacologiche di tromboprofilassi (calze elastiche, idratazione adeguata, evitare l’immobilità prolungata).