Storytelling experience: il Post-Acuti di Rimini
- epidemiologica (invecchiamento della popolazione, aumento delle malattie croniche, ecc.);
- demografica;
- sociale;
- organizzativo-gestionale (domanda impellente di posti letto per acuti, dimissioni precoci, ricoveri inappropriati, ecc.).
- assistenza centrata sulla persona, considerato l’elemento caratterizzante dell’unità operativa Post Acuti. Gli infermieri clinici, attraverso la pianificazione assistenziale con tassonomie internazionali (denominate Nanda-I, NOC e NIC), sono in grado di essere consapevolmente autonomi e capaci di reggere il peso delle responsabilità e sono soprattutto in grado di dimostrare gli outcomes/esiti prodotti dai loro interventi e da quelli del personale di supporto da loro coordinato;
- coinvolgimento dei familiari, intesi come risorsa fondamentale che viene coinvolta nelle attività per l’apprendimento delle tecniche assistenziali; per questo motivo l’ingresso è libero dalle 7.00 alle 22.00, proprio per favorire la loro presenza;
- continuità assistenziale interna ed esterna, attraverso un piano di dimissione gestito dalle infermiere case manager che inizia già in terza giornata di degenza ed una lettera di continuità assistenziale per fornire suggerimenti alla corretta gestione delle problematiche assistenziali che permangono;
- centralità del lavoro multidisciplinare, con un programma di cura che coinvolge diversi professionisti, i quali devono integrarsi in maniera funzionale nella logica dell’interdipendenza.
I dati
Numero ricoveri 2015: 432 Degenza media: 18.4 giorni. | Età media relativa all’anno 2015 risulta essere 71 anni. |
U.O. di provenienza nel 2015: | Diagnosi Infermieristiche Nanda: quelle prevalenti nel 2015: |
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Dimissioni difficili
Per dimissione difficile si intende la dimissione di quei soggetti la cui assistenza, superata la fase acuta della malattia, comporta un carico economico, umano ed organizzativo non facilmente risolvibili dall’assistito o dai suoi familiari, tali da indurre un ritardo nella dimissione ed un necessario coinvolgimento dei Servizi Territoriali. La media nazionale delle dimissioni difficili si aggira intorno al 4% e nelle Medicine intorno al 7%. Nel 2015 nel Post Acuti la percentuale ha raggiunto livelli del 12%. La motivazione è da ricercare nella vocazione dell’unità operativa e nelle capacità del gruppo professionale di gestire le interfacce con i Servizi territoriali.Esiti assistenziali
Il gruppo assistenziale ha dimostrato, attraverso i piani assistenziali, di aver raggiunto i risultati pianificati nel 94% delle situazioni. I casi di non raggiungimento sono riferibili a riacutizzazione del problema clinico, a sopravvalutazione delle capacità dell’assistito e/o a scarsa collaborazione dello stesso. L’esperienza di questi anni di Post Acuti a direzione infermieristica consente di sottolineare come la disciplina infermieristica sia in grado di addurre un valore aggiunto nella gestione delle unità operative ospedaliere o territoriali e tale valore è riconducibile a:- capacità di erogare assistenza realmente centrata sulla persona e non sul “caso clinico”;
- offerta di risposte di salute appropriate ai bisogni reali delle persone, che sono prevalentemente di natura cronica, quindi con prevalenza di bisogni assistenziali e non medici;
- miglioramento delle competenze professionali degli infermieri, grazie alla trasversalità delle problematiche cliniche ed assistenziali da gestire, proponendo un modello alternativo al demansionamento ricorrente;
- apporto di un vantaggio economico al sistema, in quanto non è soggetto a DRG ma a valorizzazione della giornata di degenza e il costo del personale medico non rientra in quelli dell’unità operativa.