West Nile in Italia: 32 casi confermati, 21 nella provincia di Latina

Scritto il 25/07/2025
da Redazione

Allarme in corso per la diffusione del virus West Nile in Italia. Secondo il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità sono 32 i casi confermati dall’inizio dell’anno al 23 luglio 2025, di cui 21 registrati nella sola provincia di Latina, nel Lazio. Tra questi, una donna di 82 anni è deceduta lo scorso 20 luglio dopo il ricovero all’ospedale di Fondi.

Cluster concentrato, ma la vera dimensione è sconosciuta

Tutti i casi nel Lazio provengono da comuni come Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze e Sabaudia ed evidenziano una chiara concentrazione territoriale.

L’unica vittima italiana è l’anziana ricoverata in condizioni critiche all’ospedale di Fondi. Secondo l’ISS l’andamento epidemiologico è in linea con quello degli anni precedenti, mentre la distribuzione spaziale appare invece abbastanza differente.

La neuro-invasività si manifesta in 23 dei 32 casi: 15 nel Lazio, 3 in Campania, 2 in Piemonte, 2 in Veneto e 1 in Emilia-Romagna. Sei casi presentano una forma febbrile moderata mentre uno è stato individuato in un donatore asintomatico in Veneto.

L’infettivologa Miriam Lichtner della Simit ha ribadito: i casi individuati rappresentano solo la punta dell’iceberg, poiché la maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico.

Reparti affollati e pazienti in osservazione

Nel Lazio i pazienti ricoverati all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina includono un uomo di 71 anni già dimesso e una donna di 76 anni ancora in ospedale con comorbidità. Entrambi presentavano diagnosi confermata di West Nile Virus. Inoltre, si contano almeno due casi sospetti, in attesa di conferma, sottoposti a indagini entomologiche preventive sul territorio.

Oltre al Lazio, sono stati segnalati 8 casi in Campania, di cui 4 in terapia intensiva nei presidi ospedalieri di Napoli e Aversa. Il presidente regionale Vincenzo De Luca ha assicurato che la situazione è sotto controllo, nonostante l’assenza di focolai estesi. In Veneto e Piemonte sono stati confermati rispettivamente casi sporadici, con almeno un paziente grave in rianimazione nel Nord.

Strategia sanitaria: allerta, donazioni e prevenzione

Il ministero della Salute, insieme all’Istituto Superiore di Sanità, al Centro Nazionale Sangue e al Centro Nazionale Trapianti, ha attivato procedure specifiche per la sicurezza delle donazioni. Luciana Teofili del CNS assicura che le donazioni sono sicure, grazie ai test obbligatori sulle sacche raccolte nelle aree a rischio.

Un riferimento centrale in materia di prevenzione è la circolare ministeriale del 21 luglio, che aggiorna le misure di sorveglianza clinica, ambientale e veterinaria su tutto il territorio nazionale. Il documento richiama esplicitamente l’approccio One Health e stabilisce indicazioni operative su gestione dei casi, segnalazioni e attività preventive.

La stagione calda è un fattore di rischio

La zanzara Culex pipiens, vettore principale del WNV, punge dalla sera fino all'alba ed è spesso implicata nella trasmissione. Viene raccomandata la prevenzione personale: utilizzare repellenti, abiti coprenti, zanzariere e ridurre i ristagni d’acqua nei dintorni delle abitazioni.

Per ridurre il rischio è fondamentale rivolgersi al medico in caso di febbre persistente, soprattutto in zone dove il virus è attivo. Le misure di bonifica ambientale e disinfestazione sul territorio sono già in corso in molte aree interessate.