Infermieri e vincolo di esclusività, ora la parola al Governo
Scritto il 21/07/2025
da Redazione
Il dibattito sul vincolo di esclusività che lega infermieri e altri professionisti dell’area sanitaria non medica al Servizio Sanitario Nazionale è arrivato a un punto di svolta. L’emendamento 5.07, a firma dell’onorevole Ciocchetti, attualmente in discussione presso la Commissione Affari Sociali della Camera, propone di rimuovere questo vincolo, aprendo la strada alla possibilità di esercitare in forma autonoma, come già avviene da anni per i medici.
Una richiesta che arriva da lontano
Si apre la strada alla possibilità per gli infermieri di esercitare in forma autonoma, superando così il vincolo di esclusività.
Il principio su cui si fonda la proposta è semplice: riconoscere pari opportunità a tutti i professionisti sanitari, superando una disparità normativa che da anni genera frustrazione, immobilismo e perdita di valore professionale.
Attualmente, infermieri, tecnici sanitari, ostetriche e fisioterapisti inquadrati nel SSN non possono svolgere attività libero-professionale in modo stabile. Le deroghe previste nel contesto post-pandemico si sono rivelate parziali, incerte e temporanee, con autorizzazioni spesso negate o non rinnovate, e una scadenza fissata al 31 dicembre 2027 che di fatto impedisce una programmazione seria, sia sul piano individuale che istituzionale.
Cosa potrebbe cambiare, in concreto
L’abolizione del vincolo di esclusività consentirebbe agli infermieri dipendenti del SSN di esercitare anche in regime libero-professionale, ampliando l’offerta di prestazioni domiciliari, collaborazioni ambulatoriali, consulenze e attività di supporto nella medicina di comunità. Non si tratterebbe di un ritorno al “doppio lavoro” fine a se stesso, ma di una forma di flessibilità regolata, integrata e fiscalmente tracciabile.
Per i professionisti, significherebbe anche valorizzazione delle competenze acquisite, possibilità di autonomia organizzativa, aumento del reddito e nuovi percorsi di crescita. Per il sistema, un ampliamento della capacità assistenziale, senza nuovi concorsi o procedure lente e costose.