L'iniziativa ha lo scopo di fornire gli strumenti per aiutare il sistema nell'assistenza agli anziani e ai fragili, spiega Silvio Brusaferro, coordinatore del progetto.
Progetto per contrastare le infezioni correlate all'assistenza in Rsa
La necessità di fotografare la situazione nelle strutture e progettare degli interventi mirati per la prevenzione nasce dalla considerazione che le Rsa sono luoghi particolarmente a rischio di infezioni correlate all'assistenza.
Tali infezioni insidiose, che acquisite nelle residenze possono essere trasferite negli ospedali e viceversa, rappresentano per gli esperti di salute pubblica una sfida significativa soprattutto a causa della crescente prevalenza di microrganismi resistenti agli antibiotici.
Sinora sono state mappate ampiamente oltre 700 strutture, comprese le 400 censite dall'università di Torino in 18 regioni. L'indagine sta coinvolgendo 12 unità operative, altre sette regioni oltre il Friuli Venezia-Giulia (Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana) e cinque università (Catania, Torino, Udine, Pisa, Molise).
Coordinati con la sorveglianza europea gestita dall'Ecdc, i dati sulle Ica ad oggi rilevate stanno consentendo un'analisi dei meccanismi con cui i patogeni vengono scambiati tra ospedali e Rsa. Ciò permetterà di individuare i comportamenti e le situazioni maggiormente a rischio.
L'obiettivo è aumentare la consapevolezza e le competenze del personale delle strutture residenziali sociosanitarie sul tema della prevenzione e del controllo delle infezioni
, specifica l'Iss nella nota.
Ciò sarà realizzato attraverso un corso di formazione a distanza asincrona e almeno due eventi in streaming sincroni
, si illustra sottolineando che gli obiettivi del progetto saranno completati con una valutazione delle necessità e delle criticità nelle Rsa al fine di realizzare del materiale informatico, un vero e proprio manuale anche in formato digitale.