Muore per sovradosaggio di insulina, indagati infermieri e medici

Scritto il 09/04/2024
da Redazione

È deceduto all'ospedale Galliera di Genova, dopo sedici giorni di coma, il paziente settantenne diabetico cui sono state somministrate per errore ottanta UI di insulina invece di otto. Per la morte dell'uomo, che era stato ricoverato per un carcinoma, sono indagati due medici e quattro infermieri. Il reato contestato per i sei professionisti sanitari è di omicidio colposo.

80 UI di insulina invece di 8: 4 infermieri e 2 medici indagati a Genova

La Procura ha già notificato loro l'avviso di conclusione delle indagini preliminari dalle quali sarebbe emerso che l'errore clinico, che ha provocato l'esito fatale, si sarebbe verificato in seguito ad un errore di trascrizione della terapia medica dal diario clinico al software informatico.

Il giudice delle indagini preliminari avrebbe accertato che, sebbene l'errore sia stato compiuto dal medico che aveva visitato il paziente, nessuno degli altri cinque indagati si sarebbe accorto della dose errata o avrebbe messo in discussione la terapia scritta sulla cartella clinica.

Si sarebbero pertanto limitati ad eseguire la prescrizione, senza interrogarsi sulla quantità eccessiva del farmaco e senza neppure provvedere alla misurazione della glicemia prima di procedere alla somministrazione né successivamente. La loro condotta avrebbe pertanto cagionato la morte del paziente.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il primo medico avrebbe aggiunto per distrazione uno zero alla sua prescrizione nel momento di trascriverla sul sistema informatico e un infermiere avrebbe somministrato la dose eccessiva senza notare l'errore.

Il mattino successivo, era il 7 gennaio scorso, un secondo medico non si sarebbe accorto dell'accaduto e non avrebbe disposto pertanto nessun controllo glicemico. Poiché l'errore non sarebbe stato rilevato nemmeno dagli altri tre infermieri che si sono avvicendati nell'assistenza, il paziente è entrato in coma per ipoglicemia, condizione che lo ha portato al decesso dopo sedici giorni di agonia.

In attesa di un possibile rinvio a giudizio, gli indagati potranno ora decidere se chiedere di essere interrogati o depositare memorie difensive.