E-learning in sanità e la sua efficacia nella pratica clinica

Scritto il 10/06/2020
da Redazione

In letteratura vengono discussi due contesti riguardanti l'uso dell'e-learning nell'assistenza infermieristica. Il primo riguarda la formazione degli studenti infermieri, mentre la seconda è inerente all'educazione continua degli infermieri in una prospettiva di apprendimento permanente mediante formazione a distanza (FAD). Nell’ottobre del 2019 è stata pubblicata su PubMed una revisione sistematica dal titolo “Effects of E-Learning in a Continuing Education Context on Nursing Care” che ha mirato a valutare quanto l'efficacia degli interventi di e-learning per gli infermieri potesse in qualche modo influenzare la parte clinica e nello specifico migliorare l’assistenza fornita al paziente.

Che cos’è l’E-learning

Per E-learning (formazione a distanza) si intende l’apprendimento online ovvero l'uso delle tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell'apprendimento facilitando l'accesso alle risorse e ai servizi, così come anche agli scambi in remoto e alla collaborazione a distanza. I progetti educativi di molte istituzioni propongono la teledidattica non solo come complemento alla formazione in presenza, ma anche come percorso didattico rivolto ad utenti. Da alcuni studi scientifici consultati è emerso che l'e-learning sta rapidamente crescendo come un modo alternativo di fornire formazione anche per la professione infermieristica.

L’E-learning ha assunto un ruolo primario nell’ambito della sanità italiana con la normativa ECM (Educazione Continua in Medicina) entrata in vigore il primo gennaio 2010. Nello stesso anno il TUV Austria (ente accreditatore internazionale) ha riconosciuto alle Società specializzate nella formazione a distanza i requisiti necessari per la certificazione ISO 9001.

Fino ad allora i programmi di formazione a distanza erano stati accreditati solo in via sperimentale (a partire dal 2004). Era stata infatti considerata indispensabile una fase di prova sul campo per valutare quanto questo tipo di formazione fosse gradito e fruibile da parte degli operatori sanitari italiani.

La sperimentazione ministeriale, con una quarantina di progetti erogati, ha dato ottimi risultati (Naldi, Manfrini et al., 2006). Per la professione infermieristica su 50 crediti ECM annui obbligatori vi è un limite posto 60%: un infermiere può ottenere al massimo 30 crediti. Il timore iniziale che gli infermieri potessero avere un gap tecnologico rispetto ai medici non solo è stato rapidamente smentito, ma è emerso l’esatto opposto (Scarpa, Di Giulio et al., 2008).

Uso dell'e-learning nella formazione e nell'assistenza infermieristica

In letteratura vengono discussi due contesti riguardanti l'uso dell'e-learning nell'assistenza infermieristica. Il primo riguarda la formazione degli studenti infermieri mentre la seconda è inerente all'educazione continua degli infermieri in una prospettiva di apprendimento permanente (FAD).

Sono stati effettuati degli studi sull'e-learning per studenti infermieri, ma l’attuale realtà mostra carenze di ricerche per quanto riguarda la formazione a distanza per gli infermieri in un contesto di formazione continua.

Tuttavia è stata pubblicata su PubMed nell’ottobre del 2019 una revisione sistematica dal titolo: “Effects of E-Learning in a Continuing Education Context on Nursing Care” che ha mirato a valutare quanto l'efficacia degli interventi di e-learning per gli infermieri potesse in qualche modo influenzare la parte clinica e nello specifico migliorare l’assistenza fornita al paziente.

Lo studio è stato svolto principalmente presso contesti sanitari americani. In esso sono stati identificati un totale di 12.906 record. Sono stati in seguito recuperati 222 articoli full-text per una valutazione dettagliata, da cui 22 revisioni sistematiche pubblicate tra il 2008 e il 2018, le quali includevano tutti criteri di ammissibilità.

Si riporta che in questo studio sono stati presi in considerazione gli effetti dell'e-learning sull'assistenza infermieristica e sono stati raggruppati in base ai livelli di valutazione di Kirkpatrick (tradizionale modello di valutazione della formazione sviluppato nel 1969):

  • Reazioni dell'infermiere all'e-learning, ovvero l’opinione dei destinatari dell’attività relativamente all’intero progetto. Sono stati valutati la soddisfazione, il gradimento ed il tasso di interesse del personale coinvolto
  • Apprendimento dell'infermiere che è poi stato suddiviso in tre items: conoscenza, abilità, attitudine
  • Comportamento che riguardava l’effettivo utilizzo sul posto di lavoro delle capacità acquisite
  • Risultati, ovvero l’impatto sull’organizzazione, in termini di performance, delle attività svolte

Nonostante questo, il risultato di questa ricerca ha evidenziato che rimane ad oggi sconosciuto se l’apprendimento ottenuto durante l’e-learning risulti efficace a migliorare gli aspetti e le aspettative del paziente all’interno del complesso clinico. Pertanto, risultano necessarie ulteriori scoperte scientifiche, metodologiche, teoriche e basate su evidenze scientifiche per portare luce e fornire risposte alle ipotesi emerse come quesiti ai quali il professionista infermiere è tenuto quotidianamente a far fronte.

  • Articolo a cura di Arianna Saugo - Infermiera