Sanità pubblica sotto accusa: 13 misure cautelari all'AOU Dulbecco

Scritto il 15/07/2025
da Redazione

È in corso un’indagine giudiziaria che coinvolge l’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro, dove la Guardia di Finanza ha eseguito 13 misure cautelari personali nei confronti di dirigenti medici, infermieri e personale amministrativo. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica, ipotizza l’esistenza di un sistema fraudolento legato all’erogazione di prestazioni sanitarie private durante l’orario di servizio pubblico, con presunti pagamenti in nero e omissioni nella documentazione clinico-contabile.

Intramoenia fuori controllo, compensi in nero e autorizzazioni mancanti

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le prestazioni, riconducibili formalmente al regime di attività libero-professionale intramuraria, sarebbero state svolte senza le autorizzazioni previste, in violazione dell’orario istituzionale e senza le previste rendicontazioni. I pazienti, in alcuni casi, avrebbero corrisposto compensi in contanti non tracciati né registrati.

Le misure cautelari disposte dal GIP comprendono 9 sospensioni temporanee dall’esercizio del pubblico servizio e 4 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra i reati ipotizzati figurano truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.

Truffa, peculato, corruzione: tutti i reati contestati

L’indagine riguarda in particolare l’attività della chirurgia generale, ma coinvolge anche profili sanitari e amministrativi trasversali. Secondo la ricostruzione preliminare, il sistema si sarebbe protratto tra il 2021 e il 2023, configurando una prassi non episodica.

Le prestazioni private venivano erogate all’interno della struttura pubblica, ma senza i passaggi autorizzativi previsti e con modalità di pagamento non documentate.

L’eventuale mancata trattenuta delle quote spettanti all’ente pubblico, in regime di intramoenia, rappresenta uno degli elementi centrali del presunto danno erariale.

L’AOU “Renato Dulbecco” ha comunicato la piena collaborazione con le autorità inquirenti e ha avviato verifiche interne. La fase dell’inchiesta è ancora preliminare e non sono escluse ulteriori contestazioni.

Le organizzazioni sindacali e le autorità sanitarie locali richiamano alla necessità di tutelare la reputazione del personale non coinvolto, evitando generalizzazioni che potrebbero compromettere la fiducia nel servizio sanitario regionale.

Controlli ex post non bastano più, serve tracciabilità digitale

Il caso riapre il confronto sulla gestione della libera professione nelle strutture pubbliche, sulla necessità di sistemi di controllo ex ante e non solo ex post, e sull’equilibrio tra prestazione privata e ruolo pubblico.

In un contesto già segnato da carenze strutturali e tensioni organizzative, episodi come questo rafforzano la necessità di modelli organizzativi chiari, accountability trasparente e sistemi di tracciabilità digitale delle attività professionali. L’obiettivo, oltre la cronaca, resta quello di preservare l’equità e la credibilità dell’intero sistema sanitario.