Stato d'agitazione degli infermieri dell'ospedale Garibaldi

Scritto il 20/11/2024
da Redazione

All'ospedale Arnas Garibaldi di Catania il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, ha proclamato lo stato di agitazione dopo la segnalazione da parte del personale di gravi carenze organizzative e strutturali. La situazione sta diventando insostenibile in molte unità operative. I professionisti della sanità sono costretti a lavorare in condizioni che mettono a rischio la loro salute e la qualità dell'assistenza, fa sapere in una nota il segretario territoriale Nursind Catania, Salvatore Vaccaro, annunciando la protesta. Non possiamo più tollerare questa inerzia da parte delle istituzioni. È tempo di un intervento risolutivo e che vengano prese in seria considerazione le aspettative del personale sanitario, sottolinea comunicando che il Nursind ha attivato presso la Prefettura la richiesta di procedura di conciliazione, come previsto dalla legge n. 194/1990, con l'obiettivo di ottenere un intervento urgente per risolvere le criticità denunciate.

Nursind: turni scoperti a causa di un numero insufficiente di infermieri

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Nursind proclama lo stato di agitazione all'ospedale Arnas Garibaldi di Catania dopo la segnalazione di gravi carenze organizzative e strutturali.

Questa protesta non è solo una richiesta di diritti per il personale ma un grido d'allarme per garantire la sicurezza dei pazienti e il funzionamento dei servizi, spiega Vincenzo Neri, segretario aziendale del sindacato. Chiediamo alle autorità competenti di ascoltare ed agire perché la sanità non può aspettare, rimarca illustrando i numerosi problemi che affliggono l'azienda sanitaria catanese.

Oltre a denunciare ancora una volta la carenza di personale infermieristico e di supporto, l'organizzazione sindacale segnala che i turni risultano scoperti a causa del numero insufficiente di infermieri. Si ritiene che questa situazione metta seriamente a rischio la sicurezza dei pazienti e aumenti altresì lo stress lavorativo degli operatori.

Malgrado l'approvazione del regolamento in Delegazione Trattante, il personale non ha inoltre ancora ricevuto i Differenziali Economici di Professionalità (DEP), riconoscimenti economici previsti dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. Risulta in ritardo anche il riconoscimento di indennità per l'operatività in particolari Unità operative e servizi - come le terapie intensive e subintensive, la medicina semintensiva e la stroke unit – così come individuate dal DM 30.01.1998 e dall'art.107 comma 2 del CCNL del Comparto Sanità 2019/2021.

Nel comunicato stampa si evidenzia anche l'assenza della banca ore, la cui mancata istituzione, si spiega, penalizza i lavoratori e compromette la gestione flessibile delle ore lavorative, come previsto dal contratto nazionale. Si segnalano inoltre vacanze nei ruoli di coordinamento.

La mancata nomina di nuovi coordinatori infermieristici, dopo alcuni pensionamenti, starebbe altresì creando inefficienze e disagi. Sarebbe assente anche la mobilità interna, nonostante le richieste inoltrate da tempo dai dipendenti. Secondo il sindacato l'assenza di criteri chiari nel soddisfare i trasferimenti chiesti dal personale limita fortemente le opportunità di gestione ottimale delle risorse umane. Si segnalano infine alcune criticità anche nella nuova Unità di terapia intensiva di Nesima, considerata un reparto doppione la cui apertura sarebbe stata pertanto incoerente. “L'attivazione di un'altra UTIC, priva di adeguate risorse, contrasta con le direttive regionali ed aggrava la carenza di personale”, conclude la nota.