Calciparina

Scritto il 29/03/2022
da Monica Vaccaretti

La calciparina, detta anche eparina calcica o sodica, è un farmaco di origine naturale che viene estratto dai mastociti dei tessuti animali. Appartiene alla categoria farmaceutica degli Eparinici. È considerata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità un farmaco essenziale. Il suo principio attivo, l'eparina calcica o sodica, è un medicinale soggetto a prescrizione medica. Si tratta di un antitrombotico che previene la formazione di coaguli di sangue nei vasi sanguigni. Essa agisce inibendo la coagulazione del sangue quando c'è il rischio di sviluppare trombosi ed embolie nelle vene e nelle arterie a causa di determinate patologie o situazioni cliniche. È un anticoagulante diretto ossia esercita la sua azione anche in vitro. È una sostanza fortemente acida per la presenza di gruppi carbossilici nella sua struttura chimica molecolare. Iniettata nel circolo sanguigno, interviene nell'emostasi inibendo la formazione di trombina e quindi di fibrina e svolge un'azione antilipemica attivando le lipasi. Significa che inattiva i fattori attivi della coagulazione.

Calciparina farmaco antitrombotico

Per queste sue proprietà l'eparina è il farmaco di scelta, come antitrombotico, nella prevenzione e nel trattamento della malattia tromboembolica venosa ed arteriosa. È indicato anche nell'emodialisi e nella cardiochirurgia nelle quali vengono utilizzati fluidi extracorporei.

Tipi di eparina

Clinicamente esistono due tipi di eparina:

  1. eparina standard detta non frazionata (calciparina)
  2. eparina a basso peso molecolare (un derivato dell'eparina non frazionata, recentemente scoperto)
  • L'eparina non frazionata è l'eparina sodica e/o calcica: è costituita da un complesso eterogeneo di polisaccaridi solforati ad alto peso molecolare e può essere somministrata sia per via endovenosa che sottocutanea in quanto l'elevato peso molecolare non permette il passaggio attraverso le membrane cellulari. Una volta che entra nel circolo sanguigno, l'attività anticoagulante è immediata. Viene metabolizzata nelle cellule del sistema del reticolo endoteliale (mastociti), dalle cellule endoteliali e dal fegato ad opera dell'enzima eparinasi, producendo dei metaboliti che vengono eliminati attraverso l'apparato renale.
  • L'eparina a basso peso molecolare o frazionata (ad esempio l'enoxaparina o clexane) deriva dall'eparina standard non frazionata attraverso una reazione chimica o enzimatica che scompone le macromolecole in molecole più piccole. È utilizzata specificatamente nella prevenzione dei coaguli di sangue, nel trattamento della trombosi venosa profonda (TVP), nell'embolia polmonare e nell'infarto del miocardio. Le iniezioni devono essere effettuate in zone ricche di tessuto sottocutaneo come la parete addominale. I vantaggi sono una migliore disponibilità, l'auto-somministrazione, la riduzione di gravi effetti collaterali di tipo emorragico e una maggiore durata d'azione.

Forme farmaceutiche di calciparina

La calciparina è disponibile in due forme farmaceutiche:

  1. una soluzione iniettabile per via endovenosa (20000 UI/4ml)
  2. una soluzione iniettabile per uso sottocutaneo (5000UI/0,2 ml – 12500 UI/0,5 ml)

Il principio attivo si intende purificato da EDTA (acido etilendiamminotetracetico). La somministrazione sottocutanea è proposta come alternativa a quella endovenosa nel trattamento della fase acuta della malattia tromboembolica, soprattutto nel trattamento delle trombosi venose profonde permettendo una mobilizzazione precoce del paziente a parità di efficacia e di sicurezza (Hommes et al, 1992).

La calciparina sottocutanea, in siringhe pre-riempite, è una soluzione concentrata di eparina calcica, un sale calcico. Essendo già satura di calcio, l'eparina non sposta tale ione dai vasi pertanto, iniettata sottocute, rispetta l'integrità dei capillari e consente un riassorbimento graduale e lento, determinando così una eparinemia durevole ed efficace, senza picchi eccessivi o flessioni improvvise. Questo evita il rischio di emorragie legate ad una eccessiva ipocoagulabilità. Secondo la proprietà farmacodinamica e farmacocinetica, l'effetto della calciparina iniettata sottocute si manifesta circa 30 minuti dopo l'iniezione e si mantiene, se la posologia è adeguata a reggere nel tempo, per circa 12 ore, decrescendo progressivamente.

La profilassi

Se l'eparina è assunta a dosi anticoagulanti, è opportuno eseguire periodici esami della coagulazione come il tempo di coagulazione del sangue intero (PT) e il tempo di tromboplastina parziale attivato (PTT). Se l'eparina è assunta a dosi basse profilattiche non è necessario monitorare i valori della coagulazione. Sono considerate profilattiche dosi inferiori o uguali a 0,2 ml per 3 volte al giorno per l'eparina calcica e 15000 unità al giorno per l'eparina sodica. Se i parametri della coagulazione sono superiori all'intervallo terapeutico o se si manifestano emorragie, la dose di eparina deve essere ridotta o sospesa, così le prove di emocoagulazione torneranno nei limiti di norma entro poche ore (eparina sodica) o in tempi più lunghi per l'eparina calcica.

Le controindicazioni

La calciparina è controindicata, oltre in caso di ipersensibilità al principio attivo e agli eccipienti del farmaco, in soggetti con grave trombocitopenia, con uno stato emorragico non controllato qualora sia associato a coagulazione intravasale disseminata (CID), con accidenti cerebrovascolari emorragici, in presenza di lesioni organiche ad elevato rischio di sanguinamento, durante il periodo di attività terapeutica delle antivitamine K, in corso di anestesia loco-regionale per procedure di chirurgia elettiva.

Secondo il foglietto illustrativo dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), l'eparina sodica o calcica dovrebbe essere usata con estrema cautela in soggetti con patologie che comportano il rischio di emorragie:

Il farmaco deve essere usato con precauzione anche nei soggetti anziani con anamnesi di allergia e di insufficienza epatica. Un evento emorragico deve essere sempre sospettato in caso di calo inspiegabile dell'ematocrito e della pressione arteriosa.

La calciparina in associazione con altri farmaci

Alcuni farmaci ed alimenti possono modificare l'effetto di calciparina. L'associazione con alcuni farmaci aumenta il rischio emorragico:

Inoltre, l'associazione con altre terapie concomitanti (digitale, tetracicline, nicotina, glucocorticoidi, penicilline, fenotiazine, antistaminici) riduce parzialmente l'azione anticoagulante dell'eparina. Se si miscela l'eparina con altre soluzioni di farmaci si possono creare dei precipitati.

Reazioni avverse ed effetti indesiderati

Il sovradosaggio accidentale di eparina può causare significative complicanze emorragiche, il cui rischio è proporzionale al grado di ipocoagulabilità e all'integrità vascolare del paziente. Per neutralizzare in maniera rapida - formando un complesso inattivo - l'azione anticoagulante dell'eparina, in caso di complicanza con emorragia significativa, si somministra la protamina che ha azione antagonista. La dose neutralizzante - somministrata in infusione lenta continua 50 mg di protamina per 5000 UI di eparina – cala in proporzione al tempo trascorso dalla somministrazione del bolo eparinico. La dose di protamina è in grado di neutralizzare le UI di eparina infuse nelle ultime 4 ore.

Le reazioni avverse sono a carico del sistema:

Reazioni avverse:
Reazioni comuni
Reazioni comuni generalizzate da ipersensibilità
  • Brividi
  • Febbre
  • Orticaria
Reazioni rare
Reazioni non comuni
Reazioni rare in letteratura
Altri sintomi e patologie non comuni
  • Nausea
  • Vomito
  • Epigastralgia
  • Gastrite
  • Paradontopatia
  • Emorroidi
  • Eczema
  • Alopecia
Altri sintomi e patologie rari

Effetti indesiderati nella sede di iniezione

Nella sede di iniezione, dopo una somministrazione sottocutanea di eparina, sono molto comuni:

  • irritazione locale con prurito
  • eritema
  • lieve dolore
  • ematoma
  • noduli cutanei
  • ulcerazione
  • ascesso
  • flebite

Anche se raro, è riportato tra gli effetti indesiderati anche un aumento delle transaminasi.

Dai dati preclinici di sicurezza si evidenzia che la tossicità dell'eparina è scarsa. Dosi molto elevate possono essere somministrate senza effetti tossici di rilievo e se si evitano i traumi, precauzione sempre da raccomandare nei soggetti che sono in terapia con eparina, non compaiono neppure fenomeni emorragici.