Quando si usa gentamicina
Gentamicina viene utilizzata per il trattamento di:
- Forme infiammatorie cutanee di varia gravità ed estensione: follicoliti, sicosi, eczemi, dermatiti, ulcere, ustioni, escoriazioni infette
- Infezioni complicate e recidivanti delle vie urinarie
- Infezioni intraddominali
- Infezioni nosocomiali delle vie aeree inferiori
- Setticemia
- Endocardite batterica
Il trattamento può essere fatto per via topica, nel primo caso in elenco, oppure per via parenterale nei restanti casi.
Meccanismo d’azione di gentamicina
Gentamicina ha un’efficacia battericida sia durante la proliferazione, sia nello stadio quiescente dei batteri. Viene assorbita scarsamente dalla mucosa intestinale dopo una eventuale somministrazione orale, pertanto, la somministrazione terapeutica avviene per via parenterale. Attraversa la barriera placentare e viene escreta in piccole quantità nel latte materno.
Gentamicina viene eliminata con le urine mediante filtrazione glomerulare, per cui è relativa alla funzionalità renale del paziente (nel paziente anziano l’eliminazione sarà più lenta). Gentamicina può essere eliminata tramite dialisi.
Indicazioni alla somministrazione
Gentamicina può essere trovata in commercio in soluzione endovenosa o crema dermatologica. La dose giornaliera consigliata nei pazienti con funzione renale normale è di 3-6 mg/kg al giorno somministrati in 1 o 2 singole dosi.
La durata del trattamento è consigliata per 7/10 giorni, ma può essere necessario un trattamento più lungo per infezioni difficili e complicate. In caso di compromissione della funzione renale, la dose giornaliera raccomandata deve essere ridotta, adattandola caso per caso.
Interazioni
Gentamicina può avere interazioni con farmaci miorilassanti ed eteri, anestesia con metossiflurano, farmaci nefrotossici e altri antibiotici, che possono aumentare il sovraccarico renale.
Gravidanza
Gentamicina attraversa la placenta, per cui non è consigliata l’assunzione in gravidanza e nemmeno durante l’allattamento considerando che essa viene escreta nel latte materno.
Tale farmaco deve essere prescritto in casi di assoluta necessità e al dosaggio minore possibile; in tal caso andrà poi monitorato il neonato rispetto alla funzionalità renale e uditiva, considerando l’esposizione ricevuta durante il periodo gravidico.
Effetti indesiderati
Eritromicina può causare effetti collaterali più o meno comuni come: vomito, diarrea, disturbi renali e metabolici, manifestazioni cutanee, stato confusionale, allucinazioni, dolori muscolari, ipertermia, trombocitopenia, encefalopatie, disturbo del visus, insufficienza renale acuta.
Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio la somministrazione deve essere interrotta e deve essere gestita la pronta eliminazione del farmaco, associata ad un attento monitoraggio in considerazione degli effetti collaterali che potrebbero presentarsi. Gentamicina viene eliminata tramite procedura dialitica.