Test di medicina e bonus maturità: gli studenti protestano

Scritto il 10/09/2013
da Mimma Sternativo

46dab725dcec21832ff6fc55e05fcea7

MILANO. Angelo Mastrillo, docente dell'Università degli Studi di Bologna e segretario della Conferenza nazionale corsi di laurea delle professioni sanitarie del MIUR l'aveva previsto: il test di Medicina e Chirurgia frutterà centinaia di ricorsi. Già. Sono in 84 mila gli studenti che quest'anno hanno scelto di affrontare il test di medicina. E solo uno su sette ce la farà. E ce la farà senza il tanto sudato voto di maturità. Infatti, proprio durante le prove è stato abolito, con efficacia immediata, il bonus che avrebbe dato un punteggio supplementare a chi si è diplomato con almeno 95/100.


L'argomento "bonus" continua a dividere l'opinione pubblica. Infatti, se in principio si era parlato di diversificazione dei voti tra nord e sud e da liceo a liceo, oggi ci si chiede che fine faranno quei 10mila studenti che con il bonus sarebbero passati e ora forse verranno tagliati fuori. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha così commentato: "Non si possono cambiare le carte in tavola durante il gioco, è inconcepibile". 

Ci saranno dunque 10 mila ricorsi? Intanto, crescono le proteste contro i test a numero chiuso. Alla Sapienza di Roma su uno striscione si legge: "Il numero chiuso non è salutare: accesso libero per tutti/e" e proprio all'entrata del principale ateneo della capitale una schiera di ragazzi ha indossato maschere e lo slogan "Divieto d'accesso al futuro" attaccato sul volto.

Anche parte del mondo politico oggi si schiera contro il test a numero chiuso: "Desideriamo esprimere solidarietà agli studenti che protestano. I test sono una formula di selezione che non ci convince...Le esigenze del numero chiuso andrebbero contemperate, da un lato con il dato importante della mobilità professionale su scala europea, che rende molti calcoli sul contingentamento dei laureati assolutamente incerti, dall'altro con la possibilità di sviluppare il merito degli iscritti in modo ben più appropriato".

Duro anche il commento del presidente del Veneto, Luca Zaia che si è definito favorevole alla selezione "ma sul campo, non con domande su Don Chisciotte. Questo sistema favorisce i fighetti".

Su Twitter Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà e della regione Puglia oggi ha scritto:"In questi giorni i test del numero chiuso negli atenei sono spettacolo triste: l'Italia ha bisogno di più studenti e di più laureati. Il proliferare dei test e del numero chiuso è un vero e proprio abuso. Il diritto allo studio è sancito dalla nostra Costituzione".

Lo Studio legale Avvocato Michele Bonetti & Partners sta conducendo, per conto dell'Unione degli Universitari - il primo sindacato studentesco d'Italia - e in rappresentanza di migliaia di aspiranti matricole, una battaglia legale contro il meccanismo del numero chiuso previsto per l'accesso alle diverse facoltà universitarie italiane.

"Stiamo raccogliendo tutte le segnalazioni delle irregolarità durante i test e, dopo averle verificate e documentate, avvieremo i primi ricorsi le scorrettezze più grosse sono state registrate ad Ancona e Firenze ma abbiamo segnalazioni di irregolarità anche per i test di Napoli, Roma, Salerno, Chieti, Pisa, Catanzaro e Padova."