Una manovra sanitaria da 6,5 miliardi
Orazio Schillaci, ministro della Salute
La sanità sarà protagonista di questa legge di bilancio
. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha riassunto, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, gli impegni del Governo nella prossima manovra finanziaria 2026.
Ai 4 miliardi già stanziati nel 2024 si aggiungeranno altri 2,2-2,5 miliardi di euro, portando il Fondo sanitario nazionale a una delle dotazioni più alte degli ultimi anni.
Le risorse, spiega il ministro, saranno indirizzate in larga parte al rafforzamento del personale sanitario, in particolare infermieri e medici, e al rilancio dei servizi di prevenzione e salute mentale. La popolazione invecchia e aumentano i bisogni: la pressione sugli operatori va alleggerita
, ha dichiarato.
Servono più infermieri, non solo medici
Il ministro riconosce che, rispetto al periodo pre-pandemico, il numero complessivo di medici nel Ssn non è diminuito, ma restano scoperte alcune specialità
. Diversa invece la situazione infermieristica: Il numero degli infermieri italiani è tra i più bassi dei Paesi Ocse rispetto alla popolazione
.
Per far fronte al deficit di personale, Schillaci conferma che il reclutamento internazionale resta una delle opzioni sul tavolo. Il progetto di assunzione di infermieri dall’India è potenzialmente efficace ma stiamo valutando anche altre soluzioni. La difficoltà resta quella di trovare professionisti con titoli e competenze equivalenti ai nostri standard formativi
ha spiegato.
Esperienze analoghe sono già partite in Lombardia, Emilia-Romagna e Puglia, con l’arrivo di professionisti da Uzbekistan, Argentina, Albania e Indonesia, ma lo stesso ministro ammette che si tratta di “una soluzione tampone”.
Valorizzare la professione: stipendi, indennità e libera professione
Il tema economico resta centrale. Schillaci anticipa che nella prossima legge di bilancio verranno previsti aumenti delle indennità di specificità per il personale sanitario e maggiore flessibilità nel vincolo di esclusività, permettendo ai professionisti di svolgere attività extra-lavorative dopo le 38 ore settimanali previste dal contratto.
Paghe migliori e nuovi percorsi di specializzazione renderanno la professione infermieristica più attrattiva
, ha spiegato, riferendosi anche all’introduzione dei tre nuovi percorsi specialistici universitari già annunciati dal Ministero (cure primarie, pediatriche e intensive).
Sul fronte medico, sono previsti interventi analoghi, con defiscalizzazione delle indennità e incentivi legati alla riforma della responsabilità professionale appena approvata dal Consiglio dei ministri. È una misura a vantaggio dei cittadini perché ridurrà la medicina difensiva e, di conseguenza, le liste d’attesa
ha dichiarato.
Salute mentale e prevenzione tornano priorità
Dopo 13 anni, il Governo prevede di rifinanziare la salute mentale con circa 80 milioni di euro, destinati al nuovo Piano nazionale attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni.
È un settore dimenticato che torna al centro dell’agenda sanitaria
, ha spiegato il ministro, ricordando che una quota consistente dei nuovi fondi sarà riservata anche alla prevenzione oncologica, con il potenziamento dei programmi di screening per le principali patologie.
Sono inoltre in arrivo risorse per gli IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) e per gli istituti zooprofilattici, nell’ottica di una maggiore integrazione tra ricerca, clinica e salute pubblica.
Medicina territoriale e Case di comunità
Schillaci ha difeso il progetto di Case di comunità, al centro di critiche da parte di alcune sigle dei medici di famiglia.
Capisco le resistenze, ma il modello della medicina di base va riformato. Entrando nelle Case di comunità i medici saranno valorizzati di più perché lavoreranno in team multidisciplinari. Non perderanno il rapporto con i propri pazienti, anzi lo rafforzeranno
.
Il ministro ha poi annunciato la nascita di una scuola di specializzazione in medicina generale, che sostituirà gli attuali corsi regionali, e ha chiarito che la questione della “dipendenza” dei medici di base dal Ssn non è prioritaria: A me interessa che lavorino un certo numero di ore nei servizi territoriali, non la forma contrattuale
.
Vaccinazioni e cultura della prevenzione
Nella parte finale dell’intervista, Schillaci ha espresso preoccupazione per la “stanchezza vaccinale” che si sta diffondendo anche in Italia.
I più fragili, per età o patologie, devono essere protetti. Nel 2024 oltre il 75% dei pazienti gravi ricoverati in terapia intensiva per complicanze influenzali non era vaccinato
.
Il Ministero lancerà una nuova campagna di sensibilizzazione sulla vaccinazione antinfluenzale, con un’attenzione particolare agli anziani e alle categorie vulnerabili.
Serve un cambiamento culturale, non solo finanziario
Guardando ai tre anni di governo, il ministro individua nella fase immediatamente successiva alla pandemia la sfida più complessa: Quando abbiamo scoperto i due milioni di screening saltati durante l’emergenza, ho capito che il problema della sanità non è solo di risorse, ma di mentalità. Bisogna cambiare approccio
.
Schillaci sottolinea la necessità di riforme durature e concrete, capaci di incidere sulla qualità del lavoro dei professionisti e sull’accessibilità dei servizi. Il futuro del Servizio sanitario nazionale passa dal benessere di chi ogni giorno ne garantisce il funzionamento
.