Somministrazione di farmaci per via sottocutanea

Scritto il 06/09/2021
da Francesca Gianfrancesco

La somministrazione per via sottocutanea è utilizzata per piccole quantità di farmaci con un’azione lenta, ma continua. La rotazione delle e nelle sedi di iniezione, il non riutilizzo dello stesso ago, la tecnica della plica e l'angolazione dell'ago a 45° qualora si utilizzino aghi con lunghezza superiore a 4/6 mm, sono fattori essenziali per evitare lesioni cutanee e garantire un assorbimento ottimale del farmaco.

Quando si utilizza la via sottocutanea per la somministrazione di farmaci

La somministrazione sottocutanea è generalmente utilizzata per farmaci non assorbibili a livello gastrointestinale, rientrando quindi tra le somministrazioni parenterali come la somministrazione intramuscolare, endovenosa, transdermica o tramite aerosol.

La via sottocutanea viene utilizzata per farmaci che richiedono somministrazioni in piccole quantità, come ad esempio insulina, anestetici o eparina a basso peso molecolare (Ebpm), che necessitano di una diffusione lenta ma continua nel tempo.

La somministrazione sicura ed attenta rientra certamente tra le responsabilità dell'infermiere, per cui è necessario eseguire una tecnica di iniezione sottocutanea che riduca gli effetti avversi come ecchimosi, ematomi, dolore, lipodistrofie.

In occasione del Third Injection Technique Workshop in Athens (TITAN 2009) sono state presentate linee guida che racchiudono raccomandazioni pubblicate nel 2010 e revisionate nel 2014, che prendono in considerazione alcuni punti ritenuti fondamentali per una tecnica iniettiva eseguita senza errori e in sicurezza:

  • ruolo degli operatori sanitari
  • aspetto psicologico relativo all'iniezione
  • siti di iniezione del farmaco, il suo assorbimento, preparazione dell'iniezione e sicurezza del paziente
  • dispositivi di iniezione
  • scelta della lunghezza dell'ago e tecnica di iniezione
  • complicanze legate all'iniezione.

L'intervento educativo, quando possibile, riveste un ruolo nodale nella pratica delle iniezioni sottocutanee.

Infatti, se da un lato l'infermiere ha la responsabilità di garantire la corretta applicazione della prescrizione terapeutica, dall'altro l'implementazione di una guida all'auto-somministrazione per pazienti e caregiver potrà rendere più completo il suo ruolo di educatore.

Il suo obiettivo deve essere quello di favorire l'empowerment della persona assistita secondo le sue capacità e propensioni, favorendone così la compliance, il comfort e il benessere.

Iniezione sottocutanea, le sedi di somministrazione dei farmaci

Il sottocute è quella porzione adiposa compresa tra derma e muscolo. Ha uno spessore variabile di circa 2mm.

La velocità di assorbimento di una iniezione sottocutane varia in base alla sede: l’assorbimento più rapido avviene nella zona addominale, un po’ meno rapidamente avviene nelle braccia, lentamente nelle cosce e, ancor più lentamente, nei glutei.

Florence Nightingale

I siti raccomandati per le iniezioni sottocutanee sono:

  • addome
  • cosce
  • glutei

anche se per comodità e per facilità di raggiungimento del sito (soprattutto in pubblico) molti pazienti utilizzano la parte superiore del braccio, in particolar modo per la somministrazione di insulinaper i pazienti diabetici.

La tecnica iniettiva: stessa ora stesso sito

Per le iniezioni sottocutanee ripetute più volte durante la giornata può essere utile e semplice attuare la regola “stessa ora stesso sito”. L'obiettivo è quello di preservare l'integrità dei vari siti di iniezione, evitando lipodistrofie, ematomi o irritazioni.

È un sistema semplice, facilmente inseribile anche in un programma di educazione terapeutica, che consiste nell'abbinare ogni momento della somministrazione ad un sito specifico; ad esempio la somministrazione della mattina con l'addome, la somministrazione serale con le cosce e così via.

La suddivisione in quadranti

Risulta utile anche dividere ogni sito in quadranti e ogni giorno ripetere la regola spostando il punto di inserzione di qualche centimetro in senso orario all'interno del quadrante.

È inoltre sempre consigliabile alternare il lato destro e quello sinistro.

Ricordiamo che è indispensabile ispezionare accuratamente il sito sia visivamente che con la palpazione per evitare zone eventualmente lipodistrofiche e garantire l'assorbimento ottimale del farmaco.

Le zone lipodistrofiche, secondo recenti studi, risultano però essere le sedi preferenziali delle auto-somministrazioni di iniezioni sottocutanee poiché ritenute zone associate a minor dolore.

La scelta dell'ago per l’iniezione sottocutanea

L'iniezione sottocutanea ottimale viene eseguita quando un ago affilato e corto penetra velocemente la cute tesa, evitando disagio e dolore.

La scelta dell'ago deve essere fatta tenendo conto di più fattori:

  • il fisico del paziente
  • il tipo di farmaco
  • il fattore psicologico.

Gli aghi più comuni sono quelli da 4,5 e 6 mm, utilizzati soprattutto nelle siringhe pre-riempite o nelle penne insuliniche. L'utilizzo della lunghezza superiore è sconsigliato.

Sono generalmente di lunghezza superiore (16 mm) quelli delle classiche siringhe da insulina.

Gli aghi da 4 e 5 mm possono essere inseriti nella cute a 90°, mentre per gli aghi da 6 mm o più va eseguita la tecnica della plica (o del “pizzicotto”) oppure inseriti con un’angolatura di 45°.

Per i pazienti particolarmente magri, nelle somministrazioni sull'addome o sugli arti è consigliabile la plica o l'angolatura a 45° anche utilizzando un ago di 4 mm.

La plica va tenuta per tutta la durata della somministrazione, che deve essere lenta per evitare la sensazione dolorosa e al termine, soprattutto nelle auto-somministrazioni, è buona norma aspettare almeno 10 secondi prima di estrarre l'ago (Raccomandazione di Tipo IIIC).

Non va mai eseguita la manovra di Lesser.

La procedura dell’iniezione sottocutanea

Materiale occorrente

  • Farmaco prescritto
  • Siringhe sterili
  • Tampone disinfettante
  • Guanti
  • Scheda terapia (o cartella somministrazione farmaci).
AzioneMotivazione
Identificare il paziente utilizzando i metodi identificativi in uso nella propria u.o.Evitare il rischio di errore nella somministrazione
Informare il paziente sulla procedura (ove possibile)Rendere il paziente consapevole e collaborante
Lavarsi le maniRidurre il rischio di contaminazione

Eseguire il controllo prescrizione-farmaco, verificare la data di scadenza e l’integrità del contenuto.

Preparare il farmaco, se necessario aspirando dal flacone o dalla fiala (non necessario in caso di siringhe preriempite)

Assicurare la correttezza della somministrazione
Sostituire l'ago (se possibile scegliere l’ago in base alle caratteristiche del paziente, o adattare la tecnica iniettiva alla lunghezza dell’ago a disposizione e al paziente)Il passaggio dell'ago nel diaframma del flacone o nella fiala può provocare uno smussamento nell'affilatura della punta accentuando la sensazione dolorosa
Eliminare eventuali bolle d'aria (tenere la siringa rivolta verso l'alto e picchiettare sulla camicia)
N.B. La bolla d’aria presente nelle siringhe pronte preaspirate va mantenuta!
Evitare di introdurre aria nel sottocute
Ispezionare l'integrità del sito scelto per l'iniezione e assicurare la rotazione delle sedi e nelle sediPreservare l'integrità dei vari siti di iniezione, evitando lipodistrofie, ematomi o irritazioni
Invitare o aiutare il paziente ad assumere la corretta posizionePer introdurre più facilmente l'ago e far avvertire meno dolore al paziente
Scoprire solo la zona sceltaGarantire la privacy
Procedere all’antisepsi locale con movimenti decisi e circolariEvitare la contaminazione e ridurre la sensibilità alla puntura dell'ago
Se necessario (paziente molto magro o ago lungo) pizzicare la cute afferrando una plica tra il pollice e l’indice della mano non dominanteEvitare di somministrare il farmaco intramuscolo
Introdurre l'ago con la mano dominante tenendolo a 90° rispetto la cute con un colpo deciso

NB se il paziente è troppo magro o l’ago troppo lungo l’angolatura deve essere di 45°

Eseguire una corretta tecnica iniettiva
Iniettare lentamente il farmaco tenendo l’eventuale plica per tutta la durata della somministrazioneEvitare la fuoriuscita del farmaco dal tessuto e la formazione di ematomi
Una volta terminata la somministrazione del farmaco estrarre l'ago velocemente, rilasciare il tessuto ed esercitare una leggera pressione (senza eseguire il massaggio post-iniezione)Sostenere i tessuti durante l'estrazione dell'ago riduce il dolore
Osservare che non siano comparsi effetti indesideratiGarantire la sicurezza al paziente
Smaltire i taglienti nell'apposito contenitoreProteggere da danni accidentali
Lavarsi le maniEvitare contaminazione
Registrare l'avvenuta somministrazioneGarantire una corretta trasmissione delle informazioni