Ipercolesterolemia familiare omozigote

Scritto il 27/10/2025
da Chiara Sideri

Malattia genetica rarissima caratterizzata da livelli di colesterolo LDL estremamente elevati fin dalla nascita e rischio cardiovascolare molto precoce. Le attuali linee guida italiane ed europee indicano un approccio terapeutico combinato e personalizzato, con farmaci innovativi indipendenti dal recettore LDL. La diagnosi tempestiva e la presa in carico multidisciplinare sono essenziali per ridurre il rischio cardiovascolare fin dall’infanzia. Nel 2025, lomitapide ed evinacumab aprono una nuova era terapeutica.

Cos’è la ipercolesterolemia familiare omozigote

ipercolesterolemia familiare omozigote

Come sottolineano le raccomandazioni SISA (2019) e EAS (2023), l’obiettivo terapeutico primario è ridurre l’LDL-C.

L’ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH) è una malattia genetica ereditaria a trasmissione autosomica recessiva, causata da varianti bialleliche (omozigoti o compound eterozigoti) nei geni LDLR, APOB, PCSK9 o LDLRAP1.


Tali mutazioni determinano una ridotta o assente attività del recettore per le lipoproteine a bassa densità (LDL), responsabile della rimozione del colesterolo dal circolo ematico.


Il risultato è un incremento massivo del colesterolo LDL fin dai primi anni di vita, che si manifesta con xantomi tendinei, xantelasmi palpebrali e un rischio elevatissimo di aterosclerosi precoce, stenosi valvolare aortica e coronaropatia in età giovanile.

Epidemiologia e impatto clinico

La HoFH è una condizione estremamente rara, con una prevalenza stimata tra 1:160.000 e 1:300.000 individui a livello globale.


Nonostante la rarità, la sua diagnosi precoce è cruciale: in assenza di trattamento, la malattia può condurre a eventi cardiovascolari gravi già in età pediatrica o adolescenziale, con significativa compromissione della sopravvivenza e della qualità di vita.

HoFH in età pediatrica

Nei bambini, la HoFH rappresenta un’urgenza clinica.
Il trattamento precoce (statine + ezetimibe) e la LDL-aferesi sono spesso indispensabili.


L’introduzione di evinacumab nei bambini di età ≥5 anni ha segnato un progresso epocale, consentendo un controllo più efficace e meno invasivo rispetto alla sola aferesi.

Gestione in gravidanza

La gravidanza nei casi di HoFH va gestita in centri multidisciplinari.
Molti farmaci ipolipemizzanti sono controindicati, ma la LDL-aferesi può essere mantenuta in sicurezza.


In casi selezionati, secondo le raccomandazioni IAS 2023, può essere considerato l’uso di statine in donne con HoFH severa quando l’aferesi non è disponibile.

Rimborsabilità e percorsi dedicati

  • Evinacumab (Evkeeza®): rimborsato in classe A/PHT con registro AIFA dedicato.
  • Lomitapide (Lojuxta®): rimborsato con piano terapeutico specialistico e monitoraggio epatico obbligatorio.
  • Centri di riferimento: la gestione deve avvenire presso Lipid Clinic o centri con servizio di aferesi.

Alcune regioni (Lombardia, Lazio, Toscana) hanno attivato PDTA dedicati per la presa in carico di pazienti con dislipidemie familiari.

Assistenza infermieristica

FaseAttività
Valutazione iniziale
  • Raccogliere anamnesi familiare di ipercolesterolemia e cardiovasculopatie precoci.
  • Osservare xantomi, xantelasmi, segni di stenosi aortica.
Monitoraggio terapeutico
  • Controllo LDL-C e transaminasi periodiche.
  • Sorvegliare reazioni da infusione durante evinacumab.
  • Educare il paziente sulla aderenza terapeutica e sulle restrizioni dietetiche.
  • Monitorare accesi vascolari e parametri vitali durante le sedute di aferesi.
Educazione e counselling
  • Spiegare l’importanza dell’associazione farmacologica.
  • Supportare la donna in età fertile nel percorso contraccettivo e pre-concezionale.
  • Promuovere lo screening familiare a cascata.