Indicazioni alla pancolonscopia
La pancolonscopia – che può essere di screening per il cancro del colon-retto - permette di individuare malattie infiammatorie croniche a carico delle pareti intestinali, lesioni polipoidi e lesioni neoplastiche.
Consentendo la visione diretta dell'interno dell'organo, la pancolonscopia può essere diagnostica per indagare patologie dell'intestino crasso - che è formato da cieco, colon (ascendente, trasverso, discendente, sigmoideo), retto ed ano – formulare una diagnosi e definire una corretta terapia.
La pancolonscopia può essere anche operativa o terapeutica quando consente di eseguire piccoli interventi come la polipectomia tramite bisturi elettrico o la gestione di emorragie e la dilatazione di stenosi intestinali.
Procedura
La pancolonscopia può essere eseguita in sedazione leggera, con un blando sedativo, per non sentire il fastidio provocato dall'insufflazione dell'aria e dai movimenti della sonda endoscopica che viene inserita nell'orifizio anale previa lubrificazione, con il paziente posizionato sul fianco sinistro, con le cosce flesse sul bacino e con le ginocchia al petto.
La sonda a fibre ottiche, molto flessibile e sottile, ha una fonte luminosa e una videocamera alla sua estremità che trasmette le immagini su un monitor visionato dal medico durante l'esame. Il videoendoscopio, fatto risalire lentamente a ritroso attraverso le anse dell'intestino, arriva ad esplorare tutto il colon sino al fondo ciecale e all'ultima ansa ileale.
Viene visualizzato e valutato nell'ordine il sigma, il colon discendente, il trasverso, poi l'ascendente e il cieco. Un intestino lungo e tortuoso può non essere completamente esplorabile, tuttavia, se la conformazione anatomica lo consente è possibile visualizzare l'ultimo tratto del tenue che confina con il cieco. Per favorire una corretta visualizzazione del viscere, dalla sonda viene insufflata anidride carbonica per dilatare le pareti del colon.
A differenza della colonscopia, la sonda è soltanto più lunga e flessibile. La procedura è identica, ma più completa. La colonscopia indaga infatti solo il colon (discendente, trasverso, ascendente), così come la rettosigmoidoscopia esplora soltanto gli ultimi 50–60 cm dell'intestino (retto e sigma) e la rettoscopia si limita all'esplorazione endoscopica del retto.
L'indagine dura mediamente circa 30-45 minuti. La durata dipende dalla lunghezza dell'intestino e dall'eventuale necessità di prelevare campioni di tessuto (biopsia) per un esame istologico al microscopio ed asportare polipi.
Oltre alla visualizzazione, la pancolonscopia può essere operativa, consente cioè di eseguire anche una biopsia per asportare lesioni polipoidi, escrescenze generalmente di natura benigna, per evitare la loro possibile degenerazione in tumori maligni. La sedazione è cosciente. Permette al paziente di sopportare meglio il fastidio dell'aria insufflata che può provocare crampi addominali e stimolo ad evacuare. Al termine dell'esame, il paziente resta in osservazione per circa 1 ora. Se è stata eseguita un'asportazione di polipi o una biopsia, il periodo di osservazione è più lungo, circa due ore.
Preparazione alla pancolonscopia
L'esame necessita di una adeguata preparazione. Il colon deve essere vuoto e pulito perché la presenza di residui fecali non permetterebbe una buona visualizzazione delle pareti intestinali. Viene pertanto raccomandata una dieta specifica, da iniziare almeno 5 giorni prima dell'esame, per rendere le feci acquose. Occorre evitare di assumere frutta e verdura, riso, cibi integrali, legumi e frutta secca.
Il giorno prima dell'esame non si devono ingerire cibi solidi e si può assumere soltanto brodo, acqua, zucchero, tè e tisane. Per completare la pulizia dell'intestino vengono prescritti dei lassativi e può essere richiesto anche un clistere da effettuare due ore prima dell'esame.
È necessario inoltre sospendere, su prescrizione medica, farmaci anticoagulanti e antiaggreganti nei giorni che precedono la procedura. Poiché la sedazione rende i riflessi rallentati per circa 12 ore, viene raccomandato di venire accompagnati.
Alla dimissione il paziente viene informato che potrebbero protrarsi alcuni disagi minimi perché la presenza di gas e i lievi spasmi intestinali si risolvono solitamente dal giorno successivo l'esame. Il paziente viene istruito a rivolgersi subito al pronto soccorso qualora comparissero dolore addominale, febbre e sanguinamento nei giorni successivi alla pancolonscopia.
Complicanze
Pur essendo una procedura sicura, è tuttavia invasiva pertanto non è priva di rischi e presenta alcune potenziali complicanze, la più grave delle quali è la perforazione intestinale. La sonda potrebbe rompere accidentalmente la parete dell'organo con conseguente immediato intervento chirurgico di riparazione.
Comune complicanza è il sanguinamento che può essere arrestato già durante la procedura. Possono inoltre insorgere reazioni indesiderate ai farmaci sedativi e agli analgesici, pertanto, viene raccolta una attenta anamnesi anestesiologica prima dell'esame. Sono da segnalare eventuali pregresse reazioni e farmaci ed allergie note. Possono presentarsi complicanze cardiorespiratorie ed infettive, rare, in soggetti predisposti.
La pancolonscopia è controindicata in caso di diverticolite acuta e di megacolon tossico (improvvisa dilatazione del colon a causa di un processo infiammatorio). Non si può eseguire l'esame se sono presenti lesioni ulcerose profonde, tipiche del morbo di Crohn, perché si rischia facilmente la perforazione intestinale.
È da evitare anche dopo un intervento chirurgico all'addome e in caso di gravi patologie cardiache e disturbi respiratori. È controindicato nei soggetti con malattie che predispongono al sanguinamento (cirrosi epatica, disturbi della coagulazione e delle piastrine), diabete, gravidanza.
Alternative non invasive
Recenti alternative non invasive alla pancolonscopia sono la videocapsula endoscopica – indicata soprattutto in pazienti con sanguinamento gastrointestinale occulto - e la colonscopia virtuale.
La videocapsula viene inghiottita come una compressa medicinale. Contiene una sorgente di luce e una piccola telecamera che consentono nel giro di 8 ore, prima di essere evacuata, di catturare migliaia di immagini passando dallo stomaco all'intestino sino al computer del medico.
La colonscopia virtuale è una tomografia computerizzata che, simulando una endoscopia tradizionale, riproduce in tempo reale immagini tridimensionali e bidimensionali ad alta risoluzione. Non necessita di sonda endoscopica ma soltanto di una piccola cannula per insufflare aria. Rispetto alla pancolonscopia, ha un’accuratezza leggermente inferiore, tuttavia può essere solo diagnostica.