Alessandro Di Franco lo studente intervenuto
Se non è stato miracoloso quanto accaduto sabato scorso nel quartiere Villaggio Santa Rosalia a Palermo, siamo poco distanti. Protagonista del fatto uno studente infermieristiche, il 24enne Alessandro Di Franco, tornato in vacanza in Sicilia da Reggio Emilia, dove frequenta l’Università (a dicembre completerà il corso di laurea per diventare infermiere). Che mai avrebbe immaginato un rientro a casa tanto movimentato quanto appagante: il ragazzo, infatti, è riuscito a salvare un neonato che stava soffocando e non riusciva più a respirare. Alessandro si trovava nella sua abitazione quando, la madre e la nonna del piccolo, sono uscite nel pianerottolo strillando: Sta morendo, non respira
.
Il piccolo, di appena due mesi, era cianotico. Ma al piano di sopra si trovava appunto Alessandro che, sentito le urla, senza perdersi d’animo ha preso il bimbo e – circondato dai parenti e dal resto dei condomini atterriti dalla paura – gli ha praticato le manovre di disostruzione. Si tratta di tecniche di primo soccorso per rimuovere un corpo estraneo delle vie aeree, che devono essere eseguite da persone formate.
Ed ecco che con le manovre studiate e simulate sui manichini, Alessandro è riuscito a disostruire le vie aeree del piccolo. Salvandogli la vita. Se si fosse atteso l’arrivo del 118, infatti, con ogni probabilità l’epilogo sarebbe stato ben differente. Poiché in casi del genere la velocità di intervento – congiuntamente all’esecuzione corretta delle manovre – è tutto. Abbiamo assistito ad un intervento provvidenziale. Il bambino non respirava, quando lo abbiamo visto tornare a farlo siamo stati davvero contenti
, le parole dei presenti al salvataggio del piccolo.
Sono stati attimi di terrore, c’era il panico – continuano – ma per fortuna Alessandro è riuscito a gestire la situazione con la giusta freddezza. Per noi l’esame di laurea l’ha già ampliamente superato
. Da parte loro, i genitori e i parenti del piccolo hanno ringraziato il futuro professionista sanitario, a cui saranno grati per l’eternità. Per il padre e la madre del bimbo e per i suoi cari è stata una vera fortuna che solo al piano di sopra ci fosse un infermiere – la laurea di fatto ancora non c’è, ma gli studi sì, eccome – capace di intervenire in modo tempestivo. E risolutivo, fortunatamente.