Medicina, record di iscritti: ma 1 su 2 non diventerà medico
Scritto il 30/07/2025
da Redazione
Il nuovo semestre filtro ha spalancato le porte delle facoltà di Medicina a oltre 54mila studenti, un record storico che segna una svolta nell’accesso alla formazione medica. Ma secondo FNOMCeO e Anaao-Assomed, il sistema non è in grado di garantire a tutti un futuro nella professione: metà degli iscritti rischia di fermarsi prima di diventare medico, mentre il Servizio Sanitario Nazionale continua a fare i conti con una cronica carenza di specialisti.
Boom di iscrizioni e nuovo modello di accesso
Facoltà di Medicina, semestre filtro
L’introduzione del semestre filtro ha rivoluzionato l’accesso alle facoltà di Medicina. Per l’anno accademico 2025/2026, oltre 54mila studenti hanno avuto la possibilità di iscriversi al corso di laurea, un numero mai registrato prima.
La riforma ha eliminato il tradizionale test a numero chiuso, consentendo a tutti di iniziare il percorso di studi e di essere selezionati successivamente in base al rendimento durante il primo semestre.
Questo cambiamento è stato accolto con entusiasmo da studenti e famiglie, ma ha sollevato forti preoccupazioni da parte delle principali organizzazioni mediche. Secondo le stime di FNOMCeO e Anaao-Assomed, circa la metà di questi giovani non riuscirà a diventare medico a causa dell’imbuto formativo che si ripresenterà al termine della laurea, quando l’accesso alle scuole di specializzazione resterà limitato.
Senza riforme il semestre filtro è solo un’illusione
Il semestre filtro nasce per rendere più equo l’accesso a Medicina, ma senza una riforma complessiva del sistema formativo rischia di trasformarsi in una promessa mancata. FNOMCeO e Anaao chiedono con urgenza un aumento delle borse di specializzazione e una programmazione seria del fabbisogno di medici per accompagnare gli studenti dalla laurea alla professione.
Senza interventi strutturali, metà degli attuali iscritti non potrà completare il percorso e il Servizio Sanitario Nazionale continuerà a soffrire la mancanza di medici, spingendo giovani formati in Italia a emigrare per esercitare la loro professione.