Insufficienza Renale Acuta: Assistenza infermieristica al paziente
Scritto il 24/08/2016
da Sara Di Santo
Tra le patologie più diffuse nel mondo vi è l’Insufficienza Renale, condizione gravemente invalidante che può portare alla dialisi cronica, al trapianto d’organo o al decesso del paziente. L’assistenza infermieristica ad utenti portatori di tale malattia si rivela spesso importante, soprattutto per la prevenzione delle complicanze e per l’individuazione precoce delle acuzie.
Il ruolo dell’infermiere nell’assistenza al paziente con Insufficienza Renale Acuta
L’infermiere è responsabile dell’assistenza generale infermieristica e di fronte ad un paziente con Ira che, dopo la stabilizzazione della sua condizione clinica ad opera dell’unità operativa d’emergenza, viene trasferito nell’Unità Operativa di Medicina Interna, ha la responsabilità di prendere in carico l’utente.
Dopo aver acquisito i dati anagrafici necessari al ricovero del paziente, l’infermiere procede ad effettuare l’accertamento infermieristico per delineare le condizioni dello stesso al momento dell’ingresso in reparto.
il bilancio idrico del paziente (controllando, anche ogni ora, entrate e uscite, comprese sudorazione e perspiratio);
il peso corporeo del paziente, effettuando la misurazione sempre con la stessa bilancia e sempre con la stessa quantità di vestiti;
l’eventuale presenza di edemi agli arti, misurandone la circonferenza; - lo stato della cute (secchezza, in primis);
i rumori polmonari (per rilevare eventuale edema polmonare);
valori di azotemia, creatininemia, elettroliti e proteine plasmatiche.
Con l’utilizzo di scale validate e contestualizzate e, ove possibile, con la collaborazione del paziente, valuta la presenza di dolore, con relative caratteristiche, localizzazione e intensità, così come accerterà il livello di ansia che affligge la persona.
L’infermiere consulterà il dietista per concordare, insieme all’assistito, una dieta opportuna al caso e le relative restrizioni, dietetiche e di liquidi.
Quella dell’accertamento è solo la prima fase del processo di assistenza infermieristica che, come passaggio successivo, prevede un’attenta analisi incrociata dei dati raccolti attraverso l’accertamento, con la collaborazione del paziente e, se presente, con quella di un caregiver; analisi dei dati che porta alla formulazione di un piano assistenziale tarato sulla singola persona.
Piano assistenziale standard
Un piano assistenziale secondo il modello bifocale Carpenito prevede la formulazione, in completa autonomia da parte del professionista infermiere, di Diagnosi Infermieristiche con relativi obiettivi, la pianificazione e attuazione degli interventi volti al raggiungimento degli stessi ed un sistema di valutazione in itinere per monitorare la risposta del paziente all’erogazione dell’assistenza.
L’altra parte del piano assistenziale è costituita dai Problemi Collaborativi, ovvero complicanze potenziali che si stanno verificando o potrebbero verificarsi rispetto ad una determinata patologia. In questo caso l’infermiere ha un ruolo “collaborativo” nei confronti del medico e di altri professionisti della salute coinvolti nel pieno rispetto delle reciproche competenze, ovvero contribuisce a monitorare il paziente, ad individuare eventuali segni e sintomi di complicanze e ad attuare gli interventi per riportare le condizioni cliniche dell’assistito alla stabilità.