Perché l’attività delle associazioni può migliorare la vita delle persone
Partendo da queste premesse la FAIS ha realizzato una matrice che sintetizza visione e strategia, individua gli stakeholder di riferimento e le azioni che mette in campo.
Attraverso l'attività di advocacy, un'associazione può quindi influenzare le decisioni politiche e legislative che riguardano la salute dei pazienti.
Questo può portare a miglioramenti nelle leggi, regolamenti e linee guida che governano l'accesso alle cure e ai trattamenti.
Fare advocacy può aiutare ad aumentare la consapevolezza pubblica riguardo a specifiche malattie o condizioni.
Questo può ridurre lo stigma, promuovere una migliore comprensione e incoraggiare la diagnosi precoce e la prevenzione. Attraverso campagne di sensibilizzazione, le associazioni possono lavorare per garantire che i pazienti abbiano accesso ai trattamenti più efficaci, ai farmaci innovativi e ai servizi di supporto necessari.
Inoltre, facilita la creazione di partenariati con altre organizzazioni, enti governativi e stakeholder chiave, rafforzando l'impatto delle iniziative dell'associazione.
In sintesi, l'advocacy è strategica perché permette all'associazione di svolgere un ruolo attivo nel plasmare l'ambiente sanitario, assicurando che i diritti e i bisogni dei pazienti siano riconosciuti e affrontati efficacemente.
Tutto questo però presuppone anche una presa di responsabilità da parte dell’associazione pazienti, che per poter svolgere un’attività di rappresentanza efficace deve innanzitutto individuare i referenti al proprio interno che posseggano requisiti e conoscenze utili a portare avanti ogni azione. Essere presenti ai tavoli decisionali vuol dire farlo attivamente, in alternativa è solo esserci e basta.