Educare il caregiver, l’esperienza del Maggiore di Bologna

Scritto il 05/09/2022
da Massimo Grezio

Il confezionamento chirurgico di una stomia può rappresentare un trauma fisico e psicologico per via del mutamento dell'anatomia e delle abitudini quotidiane dello stomizzato. Da qui l’importanza di implementare un percorso di educazione terapeutica che coinvolga non solo la persona portatrice di stomia ma anche i suoi caregiver, con l’obiettivo di guidare il paziente verso le capacità di auto-sorveglianza, autocura e di adattamento alla sua nuova condizione.

Stomia ed educazione terapeutica al caregiver in Chirurgie Generali

Il termine inglese “caregiver” viene utilizzato per definire una persona che si occupa di qualcuno non autosufficiente; solitamente si parla di caregiver familiare, ovvero di un parente che gestisce un paziente che ha bisogno di assistenza continua o in parte e che si impegna nelle attività quotidiane di cura dell'assistito.

Da sinistra: Massimo Grezio, Massimo Cutrò (in piedi), Pietro Abruzzese | U.A. Chirurgie Generali Ospedale Maggiore Bologna

Il team dell’Unità Assistenziale Chirurgie Generali dell’Ospedale Maggiore di Bologna sostiene e sensibilizza circa il tema della formazione del caregiver, affinché valori come la conoscenza e la consapevolezza dei rischi si trasformino in punti di forza di un’attività tanto importante quanto delicata.

Fase preoperatoria

L’educazione del caregiver della persona portatrice di stomia inizia prima dell’intervento chirurgico, viene coinvolto già dall’ingresso in reparto per facilitare il percorso riabilitativo nel post operatorio fino alla dimissione. L’équipe multidisciplinare coinvolge il paziente e il caregiver nella fase pre-operatoria, durante la quale vengono edotti sulla tipologia dell’intervento e sulle probabili difficoltà temporanee nella gestione della stomia stessa.

La presenza del familiare – o di chiunque sia il caregiver individuato – è indispensabile già da questo primo incontro, affinché sia attivamente coinvolto nel processo riabilitativo terapeutico: è fondamentale che la persona sia adeguatamente preparata alla nuova situazione che andrà ad affrontare.

Il caregiver viene coinvolto in modo attivo nello “stoma siting” (procedura volta all'individuazione pre-operatoria del punto nel quale verrà confezionata la stomia), ovvero nella simulazione durante la quale viene illustrato e spiegato il presidio e, al contempo, si instaura un rapporto di fiducia basato sull’empatia.

Fase post operatoria

Nella fase post operatoria vengono attuati interventi di tipo educativo per condurre la persona con stomia all’autogestione; fin dalla prima giornata vengono coinvolti caregiver e paziente con l’obiettivo di portarli ad accettare questa nuova dimensione. Vengono rafforzati, inoltre, i concetti già espressi durante il colloquio pre-operatorio per approfondire il percorso riabilitativo.

Articolo redatto in collaborazione con:

  • Pietro Abruzzese - Infermiere
  • Massimo Cutrò - Infermiere