Sette fasi per una pratica iniettiva sicura

Scritto il 15/06/2023
da Daniela Accorgi

Prevenire le infezioni evitabili è un tema ricorrente nelle azioni messe in campo dall’Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra queste: l’uso sicuro delle iniezioni. La sicurezza delle iniezioni si traduce in misure che non provocano un danno al paziente, non espongono l’operatore ad un rischio e non determinano lo smaltimento incontrollato di rifiuti pericolosi taglienti.

Prevenire il rischio infettivo durante le procedure di iniezione

iniezione vaccino

Molti studi hanno dimostrato che gli agenti infettivi trasmessi per via ematica si sono diffusi a causa di pratiche di iniezione non sicure.

Si stima che ogni anno vengano utilizzate 16 miliardi di siringhe per la somministrazione di farmaci e vaccini.

Se non vengono applicate specifiche raccomandazioni la pratica iniettiva può provocare un danno, ad esempio quando:

  • Si applica una scorretta manipolazione dei dispositivi medici taglienti
  • Si riutilizzano siringhe e aghi
  • Si effettua una diluizione e ricostruzioni dei farmaci per la somministrazione da fiale singole o multidose che non rispetti l’antisepsi
  • Si utilizzano dei dispositivi non sterili o da imballaggi danneggiati
  • Si esegue un’inadeguata antisepsi cutanea o disinfezione degli accessi vascolari

Tutte queste condizioni espongono i pazienti e gli operatori sanitari a un maggior rischio di contrarre agenti infettivi trasmessi per via ematica e altre infezioni.

Molti studi hanno dimostrato che gli agenti infettivi trasmessi per via ematica - tra cui il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), l'epatite B (HBV) e l'epatite C (HCV) e altre infezioni batteriche potenzialmente letali - si sono diffusi a causa di pratiche di iniezione non sicure.

La campagna di dell’OMS ha sviluppato diversi interventi per prevenire il rischio infettivo, tra questi ha definito “le sette fasi per una pratica iniettiva sicura”.