Negli ambienti lavorativi “segni e simboli di pericolo” vengono applicati su superfici e materiali per essere osservati e per trasmettere immediatamente all’osservatore la presenza di un rischio per il quale è necessario adottare misure precauzionali così da evitare l’esposizione a questa fonte di pericolo. Il
, con i suoi “strani” quattro cerchi, ci avverte di una possibile esposizione a sostanze biologiche dannose per la salute dell’uomo come microrganismi, virus e tossine o rifiuti derivanti da attività sanitarie.
Il simbolo del rischio biologico: origine e significato
Simbolo di rischio biologico
La nascita del simbolo universale di rischio biologico che tutti noi conosciamo è datata 1966; prima di allora di fronte a questo rischio esistevano un’ampia gamma di rappresentazioni del pericolo. I laboratori dell'Esercito degli Stati Uniti, ad esempio, utilizzavano un “triangolo blu invertito” con il termine BIO, quelli della Marina un’etichetta con un rettangolo rosa con bande gialle radianti. La Convenzione sul trasporto postale universale, nel frattempo, proponeva un bastone bianco e un serpente su un campo viola.
Secondo i dipendenti della Dow Chemical Company uno dei fattori che stava determinando un aumento delle infezioni accidentali del personale di laboratorio durante la progettazione di sistemi di contenimento del materiale biologico con il National Institutes of Health era determinato dalla mancanza di segnalazione univoca e riconosciuta della presenza di rischio biologico.
Questa preoccupazione fu raccolta dall’ingegnere ambientale Charles L. Baldwin (impiegato proprio alla Dow Chemical Company) e da Robert S. Runkle del National Institutes of Health, i quali decisero di progettare un simbolo che fosse universalmente riconosciuto. Punto di riferimento per lo sviluppo del nuovo simbolo furono gli ingegneri e i designer della divisione di Marketing e Package Design della Dow Chemical.
Il gruppo di progetto delineo sei criteri che dovevano essere rispettati nello sviluppo grafico del simbolo:
Colpire nella forma per attirare immediatamente l’attenzione Univoco e inequivocabile, da non confondere con simboli utilizzati per altri scopi Rapidamente riconoscibile e facilmente memorizzabile Semplice nel design Simmetrico per apparire identico da tutte le angolazioni Accettabile dalle diverse estrazioni etniche Questi criteri evitavano che il simbolo potesse far rifermento a qualcosa di visibile ad “occhio nudo”. Secondo Baldwin questo simbolo doveva essere qualcosa di memorabile e privo di significato ; non doveva ricordarci niente che i nostri occhi potevano, per l’appunto, vedere.
Come è avvenuta la scelta del simbolo di rischio biologico Esempi di simbolo del rischio biologico
Il gruppo di lavoro elaborò sei potenziali simboli , tra i quali fu necessario operare una scelta. Il metodo utilizzato fu quello dell’applicazione di alcuni test psicologici di massa . Furono fatti visionare a 300 persone, provenienti da 25 città, 24 simboli di cui 18 simboli comuni come la stella della Texaco, il simbolo della Croce Rossa, della Shell OIL e persino la svastica unitamente ai sei nuovi simboli. Ai partecipanti fu chiesto di indentificare e indovinare il significato di ciascun simbolo associandolo ad un punteggio di significatività.
Sette giorni dopo agli stessi partecipanti furono proposti ben 60 simboli inclusi i 24 della settimana precedente. In questa parte di esperimento il punteggio era associato al grado di indimenticabilità .
I due punteggi permisero di scegliere il simbolo tra quelli per i quali era difficile attribuire un significato e tra quelli che era più facile ricordare. A quel punteggio corrispose per l’appunto quello con gli “strani quattro cerchi” che, nella versione originale, era di color rosso-arancio.
Questo simbolo ha soddisfatto e superato anche i 6 criteri iniziali. Non era solo facile da stampare, ma era possibile disegnarlo anche solo con un righello e un compasso, nonostante l'apparente complessità della forma. Il suo design presenta una forma simmetrica può essere incollata o stampata su una superficie con qualsiasi orientamento ed essere comunque facilmente riconoscibile su un barile o una scatola se vengono capovolti.
Tuttavia, nonostante la sua pretesa di essere privo di associazioni, il simbolo di rischio biologico ha probabilmente beneficiato della sua somiglianza con il simbolo delle radiazioni ionizzanti sviluppato pochi decenni prima.
Il percorso che ha portato allo sviluppo del simbolo è stato descritto dai due autori sulla rivista Science nel 1967. Il simbolo è stato poi ufficialmente riconosciuto dal Center for Disease Control degli Stati Uniti, dalla Occupational Safety and Health Administration e dal National Institutes of Health diventando così il simbolo universale del rischio biologico .
Malgrado si sia voluto progettare un simbolo privo di significato alcuni autori hanno attribuito a quegli “strani quattro cerchi” un significato specifico , ovvero quello di voler rappresentare quattro anelli della catena delle infezioni , cioè: l’agente infettivo, l’ospite, la fonte e la via di trasmissione.
Per altri autori, invece, ci si è ispirati ad uno dei simboli più antichi dell’umanità: il trìscele (Triskelion) un simbolo formato da tre spirali unite in un punto centrale e successivamente raffigurato come un essere a tre gambe (vedi la rappresentazione sulla bandiera della regione Sicilia o dell’isola di Man) per la sua caratteristica di veicolo di una forza cosmica, sottile e invisibile , che agisce attraverso i organismi e parti di organismi (es. batteri e virus ) con potere generativo e contaminante veicolati attraverso i fluidi e l’aria.