Nutrizione enterale: le raccomandazioni ESPEN su sicurezza e valutazione clinica

Scritto il 02/12/2025
da Chiara Sideri

La nutrizione enterale è oggi una vera terapia clinica, parte integrante dei percorsi assistenziali del paziente fragile, chirurgico e cronico. Le nuove linee guida ESPEN-SINPE aggiornano la gestione della NE, con particolare attenzione alla somministrazione sicura dei farmaci via sonda, alla valutazione nutrizionale strutturata e all’inserimento della nutrizione clinica nei programmi di Enhanced Recovery After Surgery (ERAS). L’approccio è multidisciplinare: infermieri, dietisti, medici e farmacisti lavorano insieme per garantire continuità e appropriatezza, distinguendo chiaramente la terapia farmacologica dalla miscela nutrizionale e individuando precocemente i pazienti a rischio. Un modello che riduce complicanze e degenze e che segna un cambiamento culturale importante: la nutrizione non è più un atto tecnico, ma una strategia terapeutica avanzata. In questo contesto, il ruolo infermieristico diventa essenziale per la sicurezza e il monitoraggio quotidiano.

Somministrazione dei farmaci

La gestione dei farmaci attraverso la sonda di nutrizione enterale rappresenta una procedura clinica autonoma e altamente specialistica.

Le linee guida ESPEN-SINPE sottolineano la necessità di applicare indicazioni precise per garantire sia l’efficacia della terapia farmacologica sia la sicurezza della nutrizione.

I principi consolidati sono i seguenti:

RaccomandazioneDettagli
Separare farmaci e formula enteraleFarmaci e miscele nutrizionali non devono essere somministrati simultaneamente per evitare interazioni, ridotta biodisponibilità o aumento della viscosità con rischio di ostruzione della sonda.
Preferire forme farmaceutiche idoneeOptare per formulazioni liquide o specifiche per uso enterale. L’uso di compresse triturate è da riservare a casi selezionati e solo previa valutazione del farmacista.
Effettuare lavaggi adeguati della sondaLavare la sonda prima e dopo la somministrazione dei farmaci, nonché tra un farmaco e l’altro, per mantenere la pervietà e prevenire residui o interazioni.
Coinvolgere il farmacista clinicoIl farmacista supporta nella valutazione di compatibilità e stabilità, seleziona le formulazioni più adatte e previene errori, interazioni e complicanze legate a farmaci particolari.

Valutazione nutrizionale

Le linee guida ESPEN-SINPE ribadiscono che nessun trattamento nutrizionale può essere avviato senza una valutazione accurata e strutturata dello stato nutrizionale. Non si tratta più di un atto isolato, ma di una procedura clinica continua, soprattutto nei pazienti fragili o con condizioni che aumentano il rischio di malnutrizione.

Gli aspetti fondamentali della valutazione comprendono:

Area di valutazioneDettagli
Parametri antropometriciIl peso, l’altezza, l’indice di massa corporea e le variazioni ponderali nel tempo sono indicatori chiave per monitorare lo stato nutrizionale e rilevare precocemente eventuali criticità.
Stato funzionale e clinicoSegnali come riduzione della forza muscolare, perdita di massa magra, calo della performance fisica e presenza di lesioni cutanee impongono una rivalutazione del fabbisogno nutrizionale.
Valutazione biochimica e metabolicaGli esami di laboratorio non definiscono da soli la malnutrizione, ma supportano il monitoraggio del trattamento nutrizionale e guidano eventuali correzioni terapeutiche.
Pazienti a rischio di ulcere da pressioneIn caso di mobilità ridotta o lesioni da pressione, è fondamentale assicurare un adeguato apporto proteico ed energetico per prevenire e trattare le ulcere.

In tutte queste fasi, il ruolo dell’infermiere è determinante. L’osservazione quotidiana, il monitoraggio della tolleranza alla nutrizione e il raccordo costante con il team nutrizionale consentono di intervenire precocemente e garantire la continuità del percorso assistenziale.

Nutrizione clinica e percorsi ERAS

La nutrizione clinica rappresenta uno dei pilastri dei programmi di Enhanced Recovery After Surgery (ERAS), come indicato nelle ESPEN Practical Guidelines on Clinical Nutrition in Surgery. Il principio è chiaro: un paziente adeguatamente nutrito affronta meglio l’intervento, recupera più rapidamente e presenta un minor rischio di complicanze post-operatorie.

Le raccomandazioni principali includono:

InterventoDettagli
Valutazione preoperatoriaIdentificare precocemente i pazienti malnutriti o a rischio consente di pianificare interventi nutrizionali mirati prima dell’intervento. Un adeguato stato nutrizionale preoperatorio contribuisce a migliorare gli esiti chirurgici e a ridurre le complicanze.
Avvio precoce dell’alimentazione post-operatoriaQuando possibile, la nutrizione enterale deve essere iniziata precocemente per sostenere la funzionalità intestinale, modulare la risposta immunitaria e favorire la ripresa. La nutrizione parenterale è riservata ai casi in cui l’enterale non sia praticabile o sia controindicata.
Team interdisciplinareLa gestione nutrizionale perioperatoria richiede la collaborazione di chirurghi, infermieri, dietisti e farmacisti. Un approccio condiviso assicura coerenza terapeutica, riduce gli errori e facilita la transizione tra le fasi di cura.

L’integrazione della nutrizione clinica nei percorsi ERAS non rappresenta solo una raccomandazione scientifica, ma un vero modello organizzativo orientato al miglioramento degli outcome. È un approccio che riduce la durata della degenza, limita le complicanze e permette un uso più efficace delle risorse sanitarie.

In questo scenario, la nutrizione enterale si conferma un ambito in cui la collaborazione interdisciplinare produce un impatto clinico significativo. Le linee guida ESPEN-SINPE promuovono un modello assistenziale centrato sulla sicurezza, sulla valutazione accurata e sull’integrazione della terapia nutrizionale nei percorsi chirurgici e assistenziali più complessi.

Somministrare correttamente i farmaci, monitorare lo stato nutrizionale e attivare percorsi ERAS realmente integrati non sono procedure isolate: sono indicatori di qualità dell’assistenza.
In tutto questo, la figura infermieristica è decisiva: garantisce continuità, riconosce tempestivamente i segnali di rischio e assicura che la nutrizione sia sempre una terapia, non una semplice procedura.