Assistenza territoriale, Agenas: a metà 2025 attive il 38% delle Case della Comunità

Scritto il 25/09/2025
da Redazione

L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) ha diffuso il rapporto di monitoraggio sull’attuazione del DM 77/2022, relativo al primo semestre 2025. Il documento, basato sui dati trasmessi da Regioni e Province autonome, restituisce un quadro a macchia di leopardo: mentre le Centrali Operative Territoriali raggiungono quasi tutti i target, le Case della Comunità risultano attive in misura limitata e gli Ospedali di Comunità restano distanti dagli obiettivi fissati dal PNRR.

Case della Comunità: 660 su 1.723

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Al 30 giugno 2025, rispetto alle 1.723 Case della Comunità programmate, solo 660 (38%) risultano attive con almeno un servizio dichiarato operativo.

Ancora più ridotte le strutture che rispettano pienamente gli standard del DM 77, con la presenza contemporanea di medici e infermieri: appena 46 in tutta Italia. Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto sono le Regioni più avanti, mentre in Campania, Basilicata e Bolzano le strutture non risultano ancora operative.

Target raggiunto per le COT

Diverso lo scenario per le Centrali Operative Territoriali (COT), su 651 programmate, 638 sono già funzionanti e certificate, superando di fatto il target PNRR M6C1-7 fissato al 31 dicembre 2024. Le COT svolgono un ruolo centrale nel coordinamento dei servizi di assistenza domiciliare, nelle cure palliative e nella gestione dei pazienti cronici, confermandosi uno degli elementi più consolidati della riforma.

Ospedali di Comunità: solo un quarto attivi

Molto più indietro gli Ospedali di Comunità (OdC): a fronte di 592 strutture previste, ne risultano attive 153 (26%) per un totale di 2.716 posti letto. In alcune Regioni, come Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, sono già presenti nuclei consistenti di OdC, mentre in altre aree, come Calabria, Marche e Basilicata, le attivazioni sono ferme allo zero.

Assistenza domiciliare e cure palliative

La copertura dell’Assistenza domiciliare integrata (ADI) appare formalmente garantita in tutti i distretti, anche se con differenze significative nella qualità dei servizi offerti: in Lombardia, ad esempio, la componente medica dei MMG è attiva solo nel 19% dei distretti. Sul fronte delle cure palliative domiciliari, la copertura è molto variabile: dal 100% in Regioni come Emilia-Romagna, Veneto e Umbria al 27% della Sicilia.

Un quadro disomogeneo

Il report Agenas evidenzia dunque un percorso in chiaroscuro: se da un lato la rete delle COT procede spedita e l’assistenza domiciliare mostra livelli di copertura elevati, dall’altro le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità faticano a decollare.

L’obiettivo del PNRR prevede entro il 2026 almeno 1.038 Case della Comunità pienamente operative e 307 Ospedali di Comunità. Al giro di boa del 2025 la strada appare ancora lunga, con notevoli differenze regionali che rischiano di acuire le disuguaglianze nell’accesso alle cure territoriali.