Aggiornamento linee guida ESC 2025 sulle dislipidemie
Scritto il 23/09/2025
da Chiara Sideri
Il congresso ESC 2025 porta un aggiornamento mirato delle raccomandazioni sulla gestione delle dislipidemie, con l’obiettivo di ridurre l’inerzia terapeutica e migliorare il controllo lipidico nei pazienti ad alto, altissimo ed estremo rischio cardiovascolare.
Nuovi target LDL e la categoria a rischio estremo
Nuove linee ESC 2025 sulla prevenzione e gestione delle dislipidemie.
Nonostante i progressi degli ultimi anni, i dati dell’EuroAspire, il programma multicentrico europeo promosso dalla Società Europea di Cardiologia che monitora periodicamente l’aderenza alle linee guida nella prevenzione cardiovascolare, mostrano che il trattamento delle dislipidemie resta insufficiente, con una quota significativa di pazienti che non raggiunge i target raccomandati.
Le nuove linee guida ESC/EAS 2025, presentate a Madrid, puntano proprio a colmare questo divario, sottolineando come la rapidità e l’intensità dell’intervento terapeutico siano determinanti.
I target di colesterolo LDL non cambiano rispetto al 2019, meno di 70 mg/dL per i pazienti ad alto rischio, meno di 55 mg/dL per quelli a rischio molto alto, ma viene introdotta una nuova categoria, quella del “rischio estremo”, che comprende pazienti con eventi ricorrenti o malattia polivascolare diffusa. In questo gruppo l’obiettivo diventa ancora più stringente: valori di LDL inferiori a 40 mg/ dL.
Terapie combinate e farmaci non statinici
Il messaggio delle nuove raccomandazioni è chiaro: la monoterapia non basta nella maggior parte dei casi ad alto rischio. Per questo motivo, l’approccio deve prevedere fin dall’inizio la combinazione di più farmaci, sulla scia di quanto già avviene nel trattamento dell’ipertensione.
Alle statine ad alta intensità si affiancano dunque ezetimibe e, quando necessario, inibitori di PCSK9 come evolocumab e alirocumab. Entra inoltre nel panorama terapeutico l’acido bempedoico, utile soprattutto nei pazienti intolleranti alle statine, e viene riconosciuto un ruolo all’icosapent etile nei casi di ipertrigliceridemia persistente. Per forme rare come l’ipercolesterolemia familiare omozigote, il documento cita anche evinacumab, anticorpo monoclonale già in uso in centri specializzati.
Dalla teoria alla pratica: il contributo infermieristico
Le nuove raccomandazioni non si limitano alla sfera cardiologica o alla medicina generale: la loro reale efficacia dipenderà dalla capacità dell’intero team sanitario di applicarle nella quotidianità clinica.
Il monitoraggio precoce dei valori lipidici, l’educazione all’aderenza terapeutica, il counseling su alimentazione e stile di vita, fino al riconoscimento dei pazienti sottotrattati – in particolare le donne, ancora troppo spesso trascurate – rappresentano elementi fondamentali di una strategia integrata.
Tradurre in pratica l’“aggressività terapeutica” auspicata dalle linee guida significa proprio questo: passare dalle raccomandazioni ai comportamenti concreti, attraverso un lavoro quotidiano fatto di prossimità, ascolto e continuità assistenziale
Le linee guida ESC/EAS 2025 sulle dislipidemie confermano i target già noti, ma li rendono più esigenti sul piano operativo: raggiungerli non è più un obiettivo da inseguire con gradualità, ma una priorità da centrare tempestivamente. Per riuscirci servono terapie combinate, attenzione ai nuovi fattori di rischio e un lavoro di squadra che coinvolga tutta l’équipe sanitaria.
La prevenzione cardiovascolare entra così in una nuova fase, con un messaggio semplice ma cruciale: il tempo è rischio, e anticipare la cura può salvare vite.