Malattie infiammatorie intestinali e cellule staminali

Scritto il 09/02/2024
da Martina Benedetti

L'innesto di cellule staminali prelevate da tessuto adiposo autologo ha dimostrato di rappresentare un contributo significativo nel trattamento di alcune delle complicanze correlate alle malattie croniche intestinali. A spiegare modalità d'esecuzione, vantaggi e prospettive future di questa tecnica chirurgica mininvasiva è Massimiliano Varriale, proctologo dell’ospedale Sandro Pertini di Roma, che con il suo team è impiegato da anni nella ricerca e nello studio di questo trattamento.

Varriale, proctologo: staminali possono evitare confezionamento di stomie

Le cellule staminali sono cellule specializzate nel corpo umano che hanno la capacità unica di trasformarsi in diversi tipi di cellule specializzate. Possono auto-rinnovarsi attraverso la divisione cellulare e sono fondamentali per la crescita, la riparazione e il mantenimento dei tessuti nel corpo.

Le cellule staminali mesenchimali sono un tipo di cellule staminali adulte che possono differenziarsi in una varietà di tipi di cellule, tra cui cellule ossee, cartilagine, adipose ed altre. Sono presenti in vari tessuti del corpo, tra cui il midollo osseo, il tessuto adiposo ed il tessuto connettivo. Le cellule staminali mesenchimali hanno dimostrato potenziale terapeutico in diversi settori, compresa la medicina rigenerativa, dove possono essere utilizzate per promuovere la rigenerazione dei tessuti danneggiati e per modulare la risposta infiammatoria. Sono, attualmente, oggetto di ricerca clinica.

Le malattie infiammatorie intestinali (come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa) fanno parte delle patologie croniche intestinali. Possono causare sintomi come dolore addominale, diarrea, stipsi, gonfiore e sanguinamento e richiedono spesso un trattamento a lungo termine per gestire i sintomi e migliorare la qualità di vita.

Le fistole sono una complicanza comune della malattia di Crohn

Nella malattia di Crohn, l’infiammazione può causare danni al rivestimento intestinale e portare alla formazione di fistole che connettono l’intestino con altre strutture, come altre parti dell’intestino, la pelle o altri organi. Queste fistole possono causare sintomi come dolore addominale, secrezioni anormali e infezioni ricorrenti. Il trattamento delle fistole nella malattia di Crohn può variare da farmaci per ridurre l’infiammazione a interventi chirurgici per chiudere le fistole e riparare i danni intestinali.

Perché parliamo di malattie infiammatorie intestinali e cellule staminali? Le cellule staminali sono oggetto di ricerca proprio per il trattamento delle fistole; comprese quelle associate alle malattie infiammatorie intestinali. Il trapianto delle cellule staminali mesenchimali può essere considerato un nuovo approccio per la cura di queste malattie.

Oltre alla capacità di rigenerare un tessuto danneggiato, le cellule staminali interagiscono anche sui processi infiammatori migrando nel tessuto infiammato modulando o bloccando la risposta immunitaria e contribuendo al riparo del tessuto danneggiato.

Inoltre, vi è un approccio chirurgico mininvasivo che prevede che al paziente vengano iniettate, per esempio nella fistola anale, le cellule staminali provenienti dal tessuto adiposo. È possibile procedere con un trapianto autologo, prelevando mediante liposuzione cellule dal tessuto adiposo della persona.

Come obiettivo di trattamento a lungo termine vi è il prosciugamento della fistola e la conseguente chiusura con conseguente guarigione. Gli studi in atto, al momento, sono incoraggianti e la metodica appare efficace e meno invasiva rispetto alla chirurgia. L’impianto verrebbe effettuato in regime di week surgery andando ad incidere, oltre che sulla riduzione delle recidive, sulla riduzione dei costi ed ovviamente sul miglioramento della qualità di vita del paziente.